Più spesso di quanto si possa immaginare, nei cibi che assimiliamo c’è una vasta presenza di pesticidi: questo frutto è tra quelli con più residui tossici
Le tracce di pesticidi sono presenti nella frutta che assimiliamo più di quanto si possa immaginare. Frequentemente utilizzati nell’agricoltura, nella maggior parte dei casi entro i limiti imposti dalle normative, i vegetali che evidenziano residui tossici sono numerosi. Tuttavia c’è anche una piccola percentuale che supera persino dai limiti ammessi, non necessariamente per conseguenze dannose per l’organismo.
L’unico modo per accertarsi di acquistare solo prodotti della terra non contaminati è affidarsi all’agricoltura biologica. Un aspetto importante è anche avere un quadro generale sulla frutta che evidenzia maggiore impiego di queste sostanze, per acquistare con maggiore consapevolezza. I prodotti vegetali che evidenziano una più alta concentrazione di pesticidi, per quanto riguarda la verdura, sono spinaci, cavolo, peperoni e sedano. Maggiore l’impiego nel settore frutta, soprattutto per fragole, ciliegie, pesche, mele, pere. Ma c’è un frutto particolare, attualmente di stagione, che presenta diversi pesticidi.
Attenzione a questo frutto: residui di pesticidi
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Dolci ma non troppo, piccole e succose, perfette per uno spuntino vitaminico, le nespole rappresentano una scelta gettonatissima in questa stagione, proprio per il suo piacevole gusto e la loro dimensione. Tuttavia vengono incluse tra le tipologie di frutta con una più alta presenza di pesticidi, non tanto per quanto riguarda l’agricoltura italiana, che sembra rientrare nei limiti imposti dalle normative, quanto più da provenienza straniera.
In questo caso il riferimento è al settore agroalimentare spagnolo, analizzato nel 2019 dallo studio di “Directo a tus hormonas: Guìa de alimentos disruptores“, che fa rientrare nei prodotti locali con una più elevata concentrazione di pesticidi (il 44%) anche le nespole, che vengono distribuite nel mercato ortofrutticolo italiano.
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Mai come nel caso dell’agricoltura e dell’utilizzo di pesticidi è meglio selezionare prodotti del territorio locale, che in Italia risponde a rigidi criteri di legge, per l’assunzione di frutta meno contaminata da pesticidi, anche se siamo sempre distanti dai risultati dell’agricoltura biologica.