Le lampade abbronzanti costituiscono un pericolo per la salute e favoriscono seri danni per la salute della pelle: i dati sono preoccupanti
Un vero e proprio fenomeno di bellezza, le lampade solari si sono affermate nei nostri saloni, permettendoci di rincorrere il modello di pelle abbronzata in qualsiasi mese dell’anno. Gettonatissime in inverno, quando la possibilità che il sole crei il medesimo effetto sulla nostra pelle rappresenta solo un lontano desiderio, sono un momento che molte persone si concedono per riuscire nell’intento di vantare un’aspetto colorato.
Sono molti anche coloro che optano per questo tipo di trattamento come mezzo di prevenzione per le prime scottature in spiaggia, o più in generale, per non avere un colorito troppo sbiadito durante i primi caldi, momento in cui iniziamo a scoprirci. D’altra parte conosciamo anche i rischi dell’abuso di lampade solari, con la consapevolezza che sottoporsi in larga misura a questo tipo di trattamento aumento il rischio di comparsa di tumore cutaneo. Un celebre oncologo di fama internazionale si esprime sulla materia, affermando che queste teorie sono ben lontane dalla verità, che sarebbe molto più preoccupante di così. Le lampade solari sono molto più dannose di quanto si possa pensare, paragonate alla dipendenza da sigarette.
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Paolo Ascierto, direttore dell’Unità Oncologia, melanoma, immunoterapia, e terapie innovative dell’Istituto Pascale di Napoli, si è espresso sulle lampade solari e lo ha fatto in modo altisonante e perentorio. L’occasione è il Congresso della Società americana di oncologia clinica a Chicago, dove ha lanciato l’allerta verso un’abitudine che non si rivela sana fin dalla prima seduta.
La sua affermazione, da una parte provocatoria e dall’altra illuminante, paragona questo trattamento estetico al pari degli effetti cancerogeni del fumo. Per quanto siano vietate in età inferiore ai 18 anni, continuano a rappresentare un problema anche per gli over 18, soprattutto under 30.
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In aggiunta ha condiviso i preoccupanti dati di uno studio svolto dall’Agenzia internazionale per la ricerca del cancro dell’Oms, che ha stabilito una sconcertante verità: “Anche una sola seduta in una fascia d’età inferiore ai 30 anni aumenta il rischio di melanoma, aggressivo tumore per la pelle, del 75%“.