La protezione solare è importantissima, soprattutto per i bambini: attenzione a questo prodotto che non ha superato i test in laboratorio
Sono ormai ampiamente conosciuti gli effetti dell’esposizione solare senza protezione, obbligatoria per un’abbronzatura in sicurezza e senza rischi. Che sia breve o prolungata, preservare la pelle è necessaria al fine di evitare possibili conseguenze, che spaziano dall’eritema solare alle scottature. Ma nel lungo tempo possono verificarsi effetti ben più gravi, come il melanoma, o permanenti, come le macchie della pelle.
Per queste ragioni preservare la pelle è un’azione a cui non possiamo rinunciare, regola che vale ancora di più quando ad esporsi al sole sono i bambini, che hanno la pelle ancora più delicata. Concentrarsi sulla selezione dei migliori prodotti è il primo passo versa una perfetta tutela dell’epidermide, con indice di protezione adatta al tipo di pelle.
Per mantenere elevati i livelli di attenzione da parte delle case cosmetiche, vengono effettuati test sulle protezioni solari in commercio, in modo tale da evidenziarne l’efficacia. L’ultimo di Altroconsumo ha rilevato un dato preoccupante che riguarda proprio un prodotto dedicato ai bambini con SPF 50+.
La pelle dei bambini è molto più delicata di quella degli adulti, e per queste ragioni è obbligatorio prestare molta attenzione all’esposizione solare. Ci sono diverse indicazioni da seguire per evitare qualsiasi problematica, come ricercare l’ombra negli orari più caldi della giornata e indossare cappellini con visiera per una maggiore tutela.
Tra queste, non può assolutamente mancare l’utilizzo di una protezione solare, indipendentemente dall’incarnato dell’infante, obbligatoriamente con filtri solari UVB e a indice protettivo molto alto. Un test condotto da Altroconsumo in un laboratorio specializzato, per mano di esperti del settore e secondo metodi ISO riconosciuti a livello internazionale, ha tuttavia rilevato un elemento preoccupante.
Coinvolto un prodotto dedicato all’infanzia, di un brand molto noto, più precisamente di una protezione solare, risultata non affidabile al 100%. La scoperta riguarda Omia SPF 50+ per bambini, che se da una parte rispetta le aspettative per quanto riguarda la protezione dagli UVA, risulta inefficace per i raggi UVB.