E’ in arrivo una straordinaria novità per tutti gli amanti della fresca bevanda di origine animale. Sta per aprire la prima fabbrica di latte sintetico.
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Il latte è una delle bevande più consumate al mondo e ormai ne esistono di tutti i tipi, anche per chi è vegano o ha particolari intolleranze. In commercio, infatti, ne esistono anche a base vegetale, oggi molto diffusi anche nei bar, ad esempio di soia o di mandorla.
Quello tradizionale è ricco di preziosi elementi, come calcio e proteine, ed è quindi indicato per i bambini, ad esempio, che necessitano di queste proprietà per la loro crescita.
Dall’estero, Israele, per la precisione, arriva però una notizia clamorosa: la prossima apertura della prima fabbrica di latte sintetico. Non si tratta tuttavia di una bevanda vegetale, ma proprio di un latte di mucca creato completamente in laboratorio.
Il brevetto è stato messo a punto nel 2019, e la società che lo detiene ora è pronta a fare il passo successivo e mettere in commmercio il drink. Una “news” che ha messo in allarme gli allevatori.
Latte: in un futuro prossimo potremo bere quello sintetico
L’azienda che lo produce, la Remilk, negli anni scorsi aveva già messo in commercio formaggi sintetici, ma ora ha annunciato l’apertura a Kalundborg, in Danimarca, di una fabbrica che “sostituirà 50.000 mucche”.
Can finally share! We’re building the world’s LARGEST #precisionfermentation facility, in Denmark, which will replace 50k cows annually, and is part of the trailblazing @KalSymbiosis circular approach to production, turning #wastestream in one company into a #resource in another.
— Remilk (@Remilk_Foods) April 26, 2022
I biologi della start up hanno trovato il modo di copiare il gene della produzione di proteine nel latte delle vacche, e lo hanno inserito nel lievito, a sua volta poi immesso nei fermentatori e al quale vengono quindi aggiunte vitamine, minerali, grassi e zuccheri. Il risultato finale, assicurano dalla società, è identico a quello della bevanda originale.
Preoccupazione da parte della Coldiretti, che pensa che ci si stia spingendo troppo oltre: “Ci stiamo spingendo troppo in là, è in atto una strategia per tagliare il millenario filo conduttore che esiste tra gli agricoltori e la terra, tra piccole e medie imprese e produzione di cibo naturale” ha commentato il presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi.