Secondo la cronodieta non è importante solo cosa mangiare ma è anche importante quando lo si mangia.
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Cosa mangiamo e quanto, è alla base di una dieta equilibrata e di sane abitudini, oltre a che cosa ingeriamo è importante anche il momento della giornata in cui consumiamo i pasti, questo è il concetto su cui si fonda la cronodieta, oltre alla qualità e alla quantità degli alimenti andrebbero considerati anche gli orari in cui ci si siede a tavola.
La cronodieta: cosa è emerso dalle ricerche
Sono vari gli studi scientifici che sono stati pubblicati nelle scorse settimane, e solitamente l’attenzione è posta sul numero dei pasti da consumare e su cosa ingerire, in particolare uno studio su soggetti sani è stato riscontrato che somministrando la dieta mediterranea ipocalorica vi è un miglioramento del profilo metabolico e della composizione corporea, il miglioramento è maggiore a seconda del momento della giornata in cui si consumano i pasti, l’energia giornaliera andrebbe ripartita principalmente in due pasti, distanziati nel tempo, sarebbe dunque più corretto fare due pasti abbondanti abbastanza nutrienti ed era energici in due momenti diversi della giornata, tuttavia non serve essere integralisti e la cosa importante è non sovraccaricare l’organismo con troppe calorie.
La cronodieta si basa sulla scelta di momenti in cui è migliore è mangiare, questa scelta è condizionata anche dagli ormoni coinvolti nei processi metabolici, come insulina glucagone, cortisolo e ormone della crescita GH, ci sono poi grelina e leptina che aumentano in condizionidi digiuno e sazietà. Il cortisolo e l’ormone della crescita, svolgono delle funzioni diverse rispetto all’insulina ovvero innalzano la concentrazione di zuccheri nel sangue, questo è il motivo per cui il consiglio è quello di non consumare pasti troppo abbondanti soprattutto in tarda serata, il consiglio è pensato come preventivo nello sviluppo del diabete, il concetto però è anche quello che un eccesso di energia prima di andare a letto, che non potrà essere bruciata e sarà dunque accumulata sottoforma di grasso corporeo, quando si consuma un pasto ricco di grassi capita spesso di svegliarsi la mattina dopo con poca fame, con la conseguenza di saltare la colazione.
Molti sconsigliano il consumo di carboidrati a cena con la convinzione che inserirli in serata faccia aumentare di peso, in realtà c’è da dire che c’è differenza tra carboidrati e carboidrati, sicuramente una pizza è più calorica rispetto un piatto di pasta, che ad esempio se mangiata di sera può favorire addirittura dei miglioramenti della perdita di peso,è emersa infatti la conferma lo scorso anno, da una ricerca pubblicata su Obesity, Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases, che ha riscontrato che il consumo di carboidrati la sera migliorerebbe la variazione delle curve ormonali, migliorando il peso, la circonferenza addominale e la qualità di grasso corporeo.