Gli alimenti sono sempre più esposti a contaminazioni da sostanze tossiche, i sughi pronti non fanno eccezione: colpiti i marchi più diffusi sul mercato
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Se c’è un ingrediente simbolo della cucina italiana nel mondo, si tratta proprio del pomodoro, protagonista indiscusso della nostra tradizione culinaria. Un’immagine che riassume, come in un linguaggio universale, i valori della cucina locale è quella degli spaghetti conditi con la passata, che conserva una storia di secoli alle sue spalle. Il primo inserimento ufficiale in un ricettario risale alla seconda metà del ‘700 e più precisamente a Napoli, ed è nella prima metà dell”800 che si affermò come tradizione.
Per lunghi anni la preparazione di tale salsa rappresentò un vero e proprio rito per le famiglie che si riunivano nello svolgimento dei compiti al fine di realizzare e conservare questo prezioso ingrediente. Con il passare degli anni, il cambiamento indotto dallo sviluppo ci ha portati verso una realtà sempre più veloce, che non sempre permette di avere abbastanza tempo per produrre autonomamente alcune preparazioni.
Con l’insediarsi della produzione alimentare industriale, anche la passata di pomodoro viene sempre più acquistata in questa formula, se non addirittura nella versione ancora più rapida, quella dei sughi pronti. Per un ottimo risultato in cucina, è necessario selezionare prodotti di prima scelta, ma non sempre quelli che valutiamo positivamente rispettano al 100% la nostra salute. Un test condotto da una rivista svizzera ha evidenziato la presenza di sostanze tossiche in alcuni dei marchi più diffusi sul mercato: ecco quali sono.
Si chiama Bon à savoir la rivista svizzera che ha condotto analisi sulla qualità evidenziata dai sughi pronti, prendendo a campione 14 tipologie di prodotti in vetro. Il risultato dei test non è particolarmente incoraggiante, tanto da riscontrare solo in due marchi un punteggio elevato, mettendo in evidenza quelli che invece hanno ricevuto il meno soddisfacente.
Le sostanze più individuate sono fertilizzanti, come l’acido fosforico, e pesticidi come dimetomorfo e mandipropamid, tutti nel rispetto dei limiti imposti dalla legge, ma non per questo irrilevanti. I migliori secondo la classifica stilata sono, rispettivamente al primo e al secondo posto, il sugo Barilla Pomodoro e Basilico Bio e Coop Naturalplan Sugo al Basilico Bio.
Il marchio Barilla tuttavia presenta la variante non biologica di sugo pronto, che evidenzia la presenza di fungicida, nonchè di fitofarmaci, per una posizione in classifica non particolarmente alta. Si aggiunge Agnesi, che non totalizza una valutazione positiva, anche se il peggiore risultato viene evidenziato dal noto marchio Rummo, proprio a causa del contenuto di pesticidi.