Una nuova ricerca ha messo in luce una realtà inaspettata: l’infarto potrebbe dipendere anche dal gruppo sanguigno. Ecco quelli con maggiore incidenza
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Per quanto riguarda salute e prevenzione, il cuore richiede sicuramente un’attenzione maggiore, per scongiurare rischi di eventi cardiocircolatori, spesso fatali. Esistono dei fattori di rischio per la comparsa di infarto e arresto cardiaco, come la dipendenza da fumo, livelli di colesterolo elevati, ipertensione arteriosa, e la storia genetica del soggetto.
L’infarto del miocardio è caratterizzato dall’occlusione di un’arteria che non permette il corretto flusso di sangue, mentre nel caso dell’arresto cardiaco avviene un’interruzione improvvisa dell’attività coronarica. Una recente ricerca ha svelato che potrebbero esserci altri fattori di rischi, fino ad ora non sondati, per quanto riguarda le gravi patologie cardiache. Le analisi evidenziano una correlazione tra questi eventi cardiocircolatori e l’appartenenza al gruppo sanguigno: scopri nel dettaglio l’incidenza.
Infarto e gruppo sanguigno: la correlazione
A capo della ricerca che sta scuotendo il mondo della medicina troviamo Hilde Groot, che sollecita i medici di base a fare uso delle relative informazioni per il trattamento dei piani di salute preventivi dei pazienti. La docente universitaria di Groningen, situata in Olanda, e la sua equipe, hanno riscontrato una sorta di correlazione ancora non sufficientemente comprovata dalle analisi, ma che ha già svelato una maggiore incidenza di eventi cardiocircolatori in alcuni specifici casi.
Si tratta una relazione tra il gruppo sanguigno e comparsa di infarto, arresto cardiaco e occlusioni, che interessano la maggioranza delle gravi situazioni cliniche che colpiscono questo apparato, con dati davvero sorprendenti. I gruppi sanguigni coinvolti sarebbero A e B, che presentano le seguenti percentuali di incidenza: l’8% in più rispetto ai donatori universali per quanto riguarda le maggiori probabilità di comparsa di infarto, il 10% di maggiori possibilità di arresto cardiaco, ma il dato più allarmanti riguarda le occlusioni.
Si arriva fino al 51% di maggiore incidenza, per un’evidente differenza che riguarda i suddetti gruppi sanguigni. Se in un primo momento questi numeri possono rivelarsi preoccupanti, in realtà rappresentano un grande passo in avanti per la prevenzione, necessaria al fine di scongiurare l’insorgenza di tali problematiche.