Cuore e alimentazione, scopri il tipo di formaggio da evitare assolutamente in caso di problemi cardiaci per non correre rischi
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In caso di problematiche relative alla salute, sia in casi di malesseri passeggeri che di disturbi importanti, il ruolo dell’alimentazione rappresenta un fattore cruciale. Una realtà particolarmente incisiva nel caso di ipercolesterolemia, ipertensione e patologie cardiache, da mantenere sotto controllo anche attraverso il regime alimentare.
Tra i cibi sconsigliati, e non particolarmente utili anche per una buona forma fisica, i latticini e in particolar modo i formaggi sono senza dubbio un alimento di cui non abusare mai. Ma c’è una tipologia in particolare da evitare assolutamente, che comporta alcuni importanti rischi, principalmente consumata in estate: scopri di quale si tratta.
Problemi cardiaci? Evita questo formaggio
Tra i cibi italiani più amati del nostro territorio, tanto appartenenti all’eccellenza italiana da renderci famosi nel mondo, i formaggi sono una pietanza irrinunciabile sulle nostre tavole. Divisi in diversi gradi di stagionatura e processi di preparazione, caratterizzano la tradizione italiana da nord a sud, con alcune tipologie casearie locali che contraddistinguono la storia e la passione di alcune realtà.
Ma tra i formaggi più consumati in Italia, senza distinzioni territoriali, uno in particolare non si rivela salutare per la bilancia e soprattutto l’organismo. L’esperta di nutrizione e dietista Lauren Manaker ne ha individuato uno in particolare che, in correlazione a sintomatologie e patologie cardiache, è molto meglio limitare nella propria dieta. Si tratta del formaggio spalmabile, particolarmente amato d’estate per la sua consistenza fresca e leggera, che tuttavia trae in inganno.
I motivi che spiegano l’invito a limitarne il consumo in caso di problemi cardiaci o familiarità con essi è l’elevato contenuto di grassi saturi messi a confronto con la quasi assenza di micronutrienti. Ad esempio, in media solo due cucchiai di formaggio contengono l’87% di grassi, pari a 10 grammi. Anche l’indice del colesterolo è messo a dura prova da questo preparato caseario, soprattutto in quanto spesso associato ad altri pasti.
Il formaggio spalmabile è infatti di frequente assimilato in concomitanza con altri cibi completi, magari prima o in conclusione di pranzo e cena, rendendo ancora più incisivi i grassi in esso contenuti e i loro effetti.