Ariana DeBose è la prima donna afro-latina e apertamente queer a vincere un Oscar come attrice non protagonista. Il suo discorso e la commozione che trapelava, ad ogni minima parola pronunciata su quel maestoso palco, hanno lasciato (in tutti noi spettatori) un velo di dolcezza e ammirazione verso questa donna magnetica e straordinaria.
Le donne non smettono mai di stupire, hanno una forza che le spinge sempre più avanti, sconfiggendo/ fronteggiando ogni intemperia che la vita (non di rado, ahimè) concede. Eppure quando superano le avversità, quando trionfano, quando progrediscono nella carriera o in qualsivoglia attività, si sentono bene. Orgogliose di loro stesse. Ebbene questo è anche il caso della bellissima Ariana DeBose, la prima donna afro latina a vincere un premio Oscar, come miglior attrice non protagonista, apertamente queer. Queer è un termine generico, utilizzato per indicare coloro che non sono eterosessuali e/o non sono cisgender.
DeBose è la prima attrice nera queer a vincere l’Oscar. Nel remake di Spielberg interpreta Anita, ovvero lo stesso personaggio che, sessant’anni, aveva fatto guadagnare a Rita Moreno un altro Oscar.
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Ecco il discorso di Ariana, successivamente alla consegna del meritatissimo premio: «Adesso avete capito perché Anita dice “voglio vivere in America? perché anche in questo mondo folle si possono realizzare i sogni. Se dovessi ringraziare tutte le persone che mi hanno portato qui staremmo insieme fino ai prossimi Oscar. È il massimo della vita, e un grazie lo devo a Rita Moreno che è stata fantastica. Sono così grata, la tua Anita ha aperto la strada a tonnellate di Anite come me, e ti amo. Grazie a mia mamma, che è qui con me stasera». Successivamente l’attrice ha immaginato di rivolgersi alla bambina che era anni fa, ed ha esordito con queste parole:” immagina questa bambina seduta sul sedile posteriore di una Ford Focus, guardala negli occhi. E ora guarda questa ragazza nera, queer, afroamericana, che ha trovato il coraggio attraverso l’arte e ora è qui che festeggia. Per chi ha mai messo in dubbio la vostra identità vi ricordo che c’è un posto per noi, c’è un posto per tutti».
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E allora ancora tanti complimenti bellissima e strabiliante Ariana, ti auguriamo che questo posso essere solo il trampolino di lancio di una splendida carriera tutta in ascesa. Perché le persone umili, belle e portatrici di messaggi importanti (quali il tuo), hanno bisogno di sempre maggior visibilità, affinché essere se stessi non sia più qualcosa di cui vergognarsi ma, al contrario, da stimare.