La Principessa di Monaco ricorda la tragedia che l’ha colpita. Charlotte Casiraghi ripensa a quel momento tanto doloroso della sua giovane vita.
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La secondogenita di Carolina di Monaco sembra avere una vita perfetta e invidiabile, ma non è proprio così. Charlotte Casiraghi ha dovuto affrontare un dolore inimmaginabile ai più, e che l’ha segnata profondamente.
Nata nel 1986, in realtà è priva di titoli nobiliari, ma è comunque undicesima in linea per il trono di Monaco. Ha vissuto per lungo tempo in Provenza assieme alla madre e i due fratelli, lontana da stampa e paparazzi.
Cavallerizza provetta, ha spesso partecipato a competizioni e gare, e inoltre è stata anche direttrice di riviste e scrittrice. Nel 2013 è diventata madre per la prima volta di Raphael, avuto dal compagno Gad Elmaleh, e nel 2018 si è poi fidanzata con il figlio di Carole Bouquet, Dimitri, con il quale si è poi sposata nel 2019 e ha avuto due bimbi. Una “voglia” di famiglia molto spiccata, e che trova le sue radici nei primissimi anni di vita della reale monegasca.
La reale di Monaco ormai si è creata la sua famiglia felice, ma ha alle spalle una grande tragedia che ha colpito la sua d’origine, ancora nel lontano 1990. In quell’anno, ad appena 4 anni, perse il padre, Stefano, rimasto ucciso durante un incidente nautico.
L’uomo, imprenditore italiano di appena 30 anni, fu il grande amore di Carolina, che lo pianse a lungo e non si riprese mai dalla sua scomparsa, nonostante il successivo matrimonio, poi naufragato, con il Principe Ernst di Hannover. All’epoca della sciagura, la coppia era sposata da appena 7 anni, e il comasco, provetto pilota motonautico, stava partecipando proprio ai campionati del mondo a Saint-Jean-Cap-Ferrat.
L’uomo purtroppo morì a causa dell’impatto con l’acqua davanti agli occhi del pubblico e Charlotte, recentemente intervistata dal settimanale Oggi, lo ha ricordato così: “Quando penso a lui, ricordo il suo coraggio, tutto ciò che ha fatto mi ricorda quanto fosse coraggioso. Perdere qualcuno, in qualche modo, ti fa assumere quel coraggio, per superare l’angoscia e la paura che provoca”.
