Negli ultimi giorni abbiamo sempre più sentito parlare della crisi dell’acqua frizzante, ma esiste una strategia per averla ancora: l’incredibile metodo
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Nel corso di questo ultimo periodo, tra le tante problematiche maggiormente importanti che colpiscono il nostro territorio, una particolare preoccupazione ha colpito i cittadini: la crisi dell’acqua frizzante. Per comprendere il fenomeno, è necessario fare un passo indietro per analizzare il procedimento di produzione di tale materia prima. Nasce da un processo definito “carbonatazione“, che comprende l’addizione dell’anidride carbonica all’acqua minerale, che crea le famose bollicine amate dai tanti fedelissimi consumatori. Il motivo per cui viene messa in discussione la possibilità di continuare a servirsi dell’acqua frizzante è la mancanza di CO2, necessaria al fine di creare il risultato che conosciamo.
A porre l’accento sulla questione con una denuncia ufficiale è Sant’Anna, colosso nel settore del commercio, primo produttore europeo, che si dichiara in prossimità di bloccare la linea di produzione. A questo proposito, vista la situazione in cui potremo versare nel futuro prossimo, sono molti gli appassionati di tale formula che si stanno chiedendo come poter sostituire il prodotto industriale. Esistono due metodi che permettono di creare autonomamente a casa l’acqua frizzante e che esercitano diversi benefici anche sull’ambiente.
Esiste un metodo per sopperire alla crisi dell’acqua frizzante e non si tratta solo di un rimedio in sostituzione del nostro oggetto dl desiderio: diventerà un nuova visione, nel rispetto anche dell’ambiente. Quello che infatti non consideriamo sul tema del commercio dell’acqua minerale e l’uso sconsiderato di plastica, e del conseguente smaltimento richiesto, nonchè dell’inquinamento posto in atto non solo dalla produzione, ma anche del trasporto. Un aspetto di certo non positivo in un contesto ambientale sempre più preoccupante, che richiede interventi sostenibili.
Nel nostro piccolo e a questo proposito possiamo muoverci in una direzione virtuosa, con due strategie che ci permettono di ricreare l’acqua frizzante in totale autonomia a casa. Il primo metodo ha una matrice totalmente vintage, e molte delle generazioni di genitori e nonni di oggi si ricordano di questa particolare abitudine del passato.
Era frequente infatti l’acquisto di bustine con miscele solubili, contenenti ingredienti come bicarbonato di sodio e acido tartarico, che conferivano l’effervescenza all’acqua. Ma il metodo sicuramente più utilizzato è per mezzo dei gasatori d’acqua domestici, acquistabili facilmente a Amazon a qualsiasi prezzo, per una fascia di costi che va dall’accessibile, che si attesta sui 40 euro circa, al più ricercato.