In estate è proprio impossibile evitare l’accensione di ventilatore o condizionatore, ma i costi sono sempre più rilevanti: quale consuma di più? Scopri i numeri reali
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Le temperature elevate che d’estate ci mettono sempre di più alla prova richiedono rimedi quasi obbligatori per contrastare il caldo asfissiante. Soprattutto adesso, che si presenta il clima più torrido degli ultimi anni, e comporta delle difficoltà anche dal punto di vista del benessere. Proprio questa settimana in alcune zone dell’Italia saranno sfiorati i 42 gradi, con la necessità impellente di affidarsi a strumenti rinfrescanti.
In particolar modo nelle ore più calde, comprese tra le 11 e le 18, in cui diventa quasi impossibile farne a meno. La scelta può vertere nell’aiuto di un condizionatore, che permette di abbassare la temperatura interna degli ambienti, o il ventilatore, che invece permette il circolo dell’aria, senza apportare modifiche. Tuttavia gli aumenti sempre più incisivi in bolletta fanno sorgere qualche dubbio in merito ai costi, per una conseguente ed inevitabile domanda: quale consuma di più?
Utili per rinfrescare gli ambienti negli orari più sensibili, condizionatore e ventilatore vengono in nostro soccorso per assicurarci sollievo dalle temperature estive. Ci sono tuttavia alcune settimane particolarmente calde che richiedono un uso quasi continuativo di questi aiuti, che ci permettano di vivere con serenità negli ambienti domestici. Soprattutto nelle ore più calde, quando l’accensione è quasi obbligatorio, e facciamo uso per intere ore di tali elettrodomestici. Ma con gli aumenti in bolletta sempre più incisivi, sorgono dei dubbi in merito ai consumi, che possono farci desistere dal loro necessario utilizzo.
Non solo spesso, la perplessità ci fa interrogare sui costi relativi a ventilatore e condizionatore, per capire quale sia davvero più costoso in bolletta. Siamo solitamente portati a pensare che il primo sia il più dispendioso, introducendolo quindi in una categoria inferiore rispetto al secondo, scelto con maggiore frequenza. Tuttavia i dati raccontano un’altra realtà, che “assolve” definitivamente il ventilatore, non poi così costoso nei consumi.
Sul ventilatore dovrebbe essere inserita la potenza massima assorbita, ma se prendiamo un esempio di 45W, allora in un’ora il consumo dovrebbe essere di circa 45 KWh. A sua volta moltiplicato per le ore di accensione, ad esempio sei, avremo quindi un consumo di 270 KWh. Se sul contratto energetico la cifra prevista per il consumo è ad esempio di 0,20 centesimi a KWh, basterà moltiplicarla per il consumo specificato. In questo caso l’operazione sarebbe 0,2o (euro) x 0,27 (KWh), che ottiene il risultato di 0,054 euro: 5 centesimi per le sei precedentemente annunciate.