Smart Working, il modello di lavoro agile sperimentato in Italia per il contenimento dei contagi torna con nuove regole: cosa cambia a settembre – ultima ora
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Sono numerose le trasformazioni a cui è stata sottoposta la società durante la pandemia, sia per quanto concerne la diffusione dei contagi che per le misure adottate al fine di contrastarli. La rinuncia alla socialità è stato forse il sacrificio più grande della popolazione, che in alcuni periodi di rilevante mortalità ha dovuto affrontare anche richieste di confinamento. Ed è proprio in questo quadro che si è inserita la sperimentazione dello Smart Working, formula già attiva in altri paesi europei prima della crisi pandemica con il termine “Agile Working” o “Flexible Working“.
Per limitare l’espansione del Covid-19 è stato infatti introdotto il lavoro agile per permettere alle aziende continuità lavorativa senza la presenza fisica in sede. Il modello si poneva l’obiettivo di contenere la circolazione delle persone, con relative ondate pandemiche, non senza alcune critiche da parte della categoria dei lavoratori. Sono in molti in fatti quelli ad aver accusato una conseguente mole lavorativa maggiore, con relativa assenza di flessibilità, evidenziando quindi la differenza tra “Smart Working”, di fatto assente, e “Telelavoro“.
In attesa di scoprire cosa ci attenderà per i mesi futuri in relazione alla curva epidemiologica, si formulano le prime misure di ripresa a settembre proprio a partire dalla scuola e dal lavoro. Il tema è ancora una volta la misura dello “Smart Working”: quali sono le nuove regole e cosa cambierà effettivamente.
Smart Working a settembre
Lo Smart Working è ancora una volta oggetto di discussione e le perplessità in merito al futuro di questa misura sono state finalmente assolte. Il decreto semplificazioni, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prevede nuove norme sul tema lavoro, firmate dal ministro Andrea Orlando. Da settembre infatti sarà previsto un cambiamento per quanto riguarda il lavoro agile, che dal primo giorno del mese sarà disciplinato dalla misura già antecedentemente prevista dell’accordo individuale. E mentre al momento non sono previste modalità specifiche per quanto riguarda i lavoratori fragili e per i rientranti nella categoria con figli under 14, vi è tuttavia una semplificazione della procedura.
Al datore di lavoro è richiesta la comunicazione dell’elenco dei dipendenti che hanno firmato l’accordo individuale per beneficiare dell’alternanza del lavoro in presenza e in modalità smart, specificando solamente la durata dello stesso. Si evince quindi uno snellimento delle procedure previste per la richiesta dello smart working, che nello specifico presentano un cambiamento per quanto concerne gli obblighi di comunicazione. Il datore di lavoro sarà infatti solamente tenuto a comunicare i nominativi dei lavoratori che intendono usufruire della modalità del lavoro agile, modificando quindi la procedura prevista dall’articolo 23 della legge 22 maggio 2017.