Allarme pomodoro, l’ingrediente rappresentativo dell’Italia si trova in una grave crisi. I dati parlano chiaro, l’intero comparto rischia: è emergenza
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Tra gli elementi che maggiormente rappresentano l’Italia nel mondo, il pomodoro è l’ingrediente principe della nostra cucina. La tradizione legata ad esso è antica e nel contempo sociale, in quanto in passato raccoglieva intere famiglie nel collettivo gesto della conserva, che seguiva i raccolti. Con il passare del tempo, a causa del cambiamento della quotidianità ormai impegnata e frenetica, molte aziende sono scese in campo con l’obiettivo di industrializzare tale preparazione base della cucina italiana.
Questa economia rappresenta un’elevata percentuale dell’intero mercato che contraddistingue il pomodoro, dalla sua coltivazione alla rivendita, tanto da vantare un fatturato a 4 miliardi di euro annui. L’esportazione è senza dubbio una richiesta cardine di tale risultato, considerando che l’Italia assolve il 15% dell’intera produzione mondiale. Tuttavia anche questa eccellenza italiana vive un momento di profonda crisi, tanto da definirsi una vera e propria emergenza, come sottolineano i leader del settore.
Allarme pomodoro: la grave crisi
Una grave crisi colpisce il mercato del pomodoro, una realtà fiorente in Italia, rappresentativa della tradizione del nostro territorio ed esportata in tutto il mondo. Nel 2021, a fronte di milioni di tonnellate di pomodoro, il Paese si è distinto come secondo esportatore globale. Un successo che sicuramente non verrà eguagliato quest’anno, particolarmente grigio per quanto riguarda la coltivazione e non solo.
La crisi climatica, con elevate temperature sempre più incisive, ha inevitabilmente sortito effetti anche in tale comparto, portando probabilmente i raccolti a registrare un calo dell’11%. Anche l’Amitom offre una proiezione dei dati, con la stima di oltre un milione di tonnellate in calo della produzione. Ma oltre al clima torrido e allo scarseggiare dell’acqua, si aggiungono anche altre problematiche che ne certificano l’emergenza, a partire dal rialzo dei prezzi.
Basti pensare che rispetto alla cifra totale del prodotto finale, solo l’8% è relativo ai costi effettivi del pomodoro, mentre gli altri sono relativi ai costi di produzione e imballaggio. I concimi registrano un aumento del 170%, il gasolio del 129%, il cartone del 45%, i barattoli di latta del 60% e la plastica del 70%. Leader nel settore ed eccellenza italiana, a rappresentare l’azienda Mutti in questo contesto è l’amministratore delegato Francesco Mutti, che richiede un intervento d’urgenza specifico per il settore, con un ristoro destinato alle aziende legate alla trasformazione del pomodoro.