Sta facendo discutere la nuova fatica del regista canadese. Il film Crimes of the future fa venire i brividi, inquietando la platea, e il motivo è uno solo.
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David Cronenberg è sbarcato nelle sale con il suo ultimo film, Crimes of the future, che non è un remake, come molti potrebbero pensare, della pellicola omonima da lui diretta nel 1970.
Nato a Toronto nel 1943, è definito da molti il pioniere del cosiddetto filone body horror, legato alla mutazione del corpo dell’essere umano. Non è un caso se, prima di dedicarsi alla regia, ha scritto molteplici racconti fantascientifici, per poi decidere di mettersi dietro la macchina da presa.
A dargli una prima notorietà è il film Il demone sotto la pelle, anche se quello di maggior successo al botteghino è di sicuro La mosca, del 1986. Tra gli altri suoi capolavori, Crash del 1996 e A History of Violence del 2005. Nel 2018 viene insignito del Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia.
Perchè Crimes of the future inquieta gli spettatori
Da un po’ di giorni non si fa altro che parlate della sua nuova pellicola, arrivata dopo una pausa di otto anni. Ma di cosa parla Crimes of the future? E’ la storia di una coppia di amanti, l’ex medico chirurgo Caprice e il compagno Saul, che in un futuro distopico e colpito sempre più dall’inquinamento, è riuscito a sviluppare la possibilità di sviluppare nuovi organi. I due sfruttano quindi questa capacità per mettere in scena vere installazioni artistiche durante le quali rimuovono questi organi. La loro “arte”, tuttavia, attira l’attenzione di individui sinistri.
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Tra gli interpreti troviamo Lea Seydoux, Viggo Mortensen e Kristen Stewart, già protagonista mesi fa di Spencer, film dedicato a Lady D. Crimes è un viaggio quasi onirico ma anche inquietante e non ha lasciato indifferenti pubblico e critica, che hanno avuto tuttavia pareri discordanti.
C’è una crta pulsione erotica che pervade tutto il film, e infatti una frase detta da uno dei suoi protagonisti lascia ben capire come abbia voluto portare sullo schermo questa società libera da infezioni e eccitata da installazioni (o per meglio dire, rimozioni) artistiche: “La chirurgia è il nuovo sesso”. Un viaggio disturbante, quello in cui conduce Cronenberg, ai limiti della distopia, per chi ha il fegato allenato, come ha sottolineato Mereghetti su IoDonna.