Tricotillomania, un disturbo ossessivo-compulsivo che sta emergendo solo di recente e di cui ne è afflitta la modella Sara Sampaio. Scopriamo di cosa si tratta.
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Nella vita di tutti i giorni sappiamo bene quante siano le difficoltà ed ognuno di noi ha certamente i suoi punti deboli da cui sovente ne scaturiscono dei disturbi. Ognuno di noi ha del malessere; non possiamo conoscere una persona semplicemente vedendola e quindi trarre delle proprie conclusioni, sarebbe certamente privo di senso. Ecco perché sbagliamo veramente tanto quando si pensa che solo la gente comune soffre quotidianamente.
Le realtà è ben diversa: anche persone, volti noti e popolari nascondono i loro stati emotivi o di salute solo per una questione di privacy. Quando tuttavia i diretti interessati decidono di fare luce su un disturbo dichiarando di soffrirne – i casi in generale negli ultimi anni sono tanti, vedi ad esempio Giorgia Soleri – è un modo per dare coraggio a chi si trova nella stessa condizione e al contempo anche la persona celebre trae linfa vitale da questa esternazione per uscire dallo stato patologico.
Tricotillomania, cos’è il disturbo della modella Sara Sampaio
Anche Sara Sampaio soffre di un disturbo che prende il nome di tricotillomania. Di tipo ossessivo-compulsivo, ne soffre una percentuale molto bassa della popolazione, meno dell’1%. Le vittime principalmente – pari all’85% dei casi – sono di sesso femminile in un’età che oscilla dai 9 ai 13 ma ciò non esclude purtroppo che venga portata sino all’età adulta.
La bellissima modella con oltre 8 milioni di followers su Instagram ha una presenza disarmante. Conosciuta in tutto il mondo, ogni suo scatto è un tripudio di emozioni. Ma è la stessa che ha voluto dichiarare di soffrire di questo disturbo ed è per questo che è seguita da uno specialista volto a controllare tale stato patologico, spesso documentato direttamente nella sua affollata pagina IG.
La tricotillomania consiste nell’atto si strapparsi capelli e peli per scaricare il proprio stato emotivo, cui ne scaturisce ovviamente un grado di frustrazione. Spesso infatti queste azioni nelle fasi piu’ gravi possono portare delle calvizie a macchie. Non deriva da una non accettazione del proprio aspetto ma di uno stato psicologico che ti induce a farlo.
Chi ne soffre, è costretto a legare i capelli o usare parrucche per celare la mancanza di capelli. Non si sa molto ancora sulle cause in maniera stretta, un’incapacità ad accettare certi eventi che si verificano e di cui non si è affatto pronti. La Sampaio di recente ha infatti affermato di non toccarsi le sopracciglia per timore di strapparle poi tutte. Affidarsi a mani esperte è sempre la soluzione, un tentativo per porre un freno ad una situazione che altrimenti potrebbe proseguire verso strade tortuose.