In alcuni Paesi europei gli ovetti Kinder Surprice e gli Schoko-Bons sono stati richiamati perché contaminati dalla salmonella. Ma come è potuto accadere? Scopriamolo insieme.
L’Italia fa parte di quei Paesi europei in cui sono state trovate tracce di salmonella in alcuni prodotti Kinder. E per questo la Ferrero è intervenuta subito richiamando gli ovetti Kinder Surprice, ma soprattutto i Schoko-Bons.
La contaminazione di questi ultimi è avvenuta in Belgio, presso lo stabilimento di Arlon dove vengono prodotti. Mentre tutti gli ovetti Kinder o altri prodotti, comprese le uova di Pasqua, la cui produzione è avvenuta presso lo stabilimento di Alba, non hanno invece subito alcuna contaminazione. Ma tutto ciò come è potuto capitare?
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In che modo gli ovetti Kinder possono essere stati contaminati dalla salmonella
Partiamo dal fatto che la salmonella può provocare un’infezione che colpisce soprattutto l’apparato gastrointestinale causando diarrea e nausea, ma anche mal di testa, febbre e crampi addominali. Nei casi più gravi può anche portare a complicazioni, soprattutto se vengono colpiti i bambini, le donne in gravidanza, gli anziani o gli immunodepressi. Alcuni bambini, proprio a causa degli ovetti Kinder contaminati da salmonella, sono stati ricoverati. Da qui l’allerta e i successivi richiami.
Nello specifico, i prodotti richiamati sono stati quelli con la data di consumo preferenziale compresa tra il 28 maggio 2022 e il 19 agosto 2022. Ccome riporta una comunicazione ufficiale del Ministero della Salute, i lotti interessati dal richiamo sono i seguenti: L288, L291, L293, L301, L302, L306, L307, L310, L312, L313, L316, L319, L320, L321, L326, L327, L328, L329, L334, L337, L338, L341, L347, L348, L349, L351, L352, L356, L005, L006, L028, L029.
Ciò che può essere accaduto, ma si tratta solamente di un’ipotesi, è che la contaminazione sia partita dal latte, anche se è difficile dato che il latte utilizzato nei prodotti Kinder è in polvere, che a differenza di quello fresco è meno a rischio di possibili contaminazioni batteriche. Ecco perché è più probabile che siano stati il burro di cacao e il cioccolato a essere contaminati. Su questi ingredienti il batterio può vivere più a lungo. Inoltre, anche se il cioccolato viene lavorato il batterio resiste anche a temperature elevate oppure può rimanere latente e riattivarsi successivamente.
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Se quindi fai parte di quei poveri sfortunati che hanno comprato uno dei prodotti contaminati, ciò che consiglia l’azienda è di aspettare a consumare il prodotto, di conservarlo e chiamare il servizio clienti al numero verde 800-909690.