Come capire quando ci si trova all’interno di una relazione tossica? Ci sono 5 campanelli d’allarme di cui tener conto che indicano quando uscirne.
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L’inizio di un rapporto amoroso il più delle volte è caratterizzato dal grande entusiasmo e dalla voglia di stare più tempo assieme possibile, ma può capitare, purtroppo, che con il passare dei mesi ci si renda conto di qualcosa che non va.
Può essere un gesto, una frase detta, o un modo di fare, che ci fa venire qualche dubbio sul carattere del nostro compagno (o compagna). certo, sbagliare è umano e capita a tutti, ma se questo tipo di comportamento si ripete nel tempo, potremmo trovarci di fronte a quella che si definisce una “relazione tossica“.
Quali sono i segnali per riconoscerla e come agire prima che sia troppo tardi? Ci sono 5 campanelli d’allarme a cui fare attenzione, indici di un rapporto non sano e che potrebbe farci anche molto male, se protratto a lungo. Vediamo di quali si tratta.
Partiamo con il dire che di solito le persone all’interno di una relazione abusiva non si rendono conto fin dall’inizio di correre dei rischi. Tra i segnali di un amore “malato”, ad esempio, c’è proprio l’intensità, intesa non come un amore che cresce in modo naturale e sereno a mano a mano che si prosegue la conoscenza, ma l’aumento di un certo controllo e possessività da parte del partner. Allora meglio fermarsi a riflettere un secondo e chiedersi se ci sentiamo a nostro agio con eventuali limitazioni o richieste del nostro lui.
Relazione tossica: come riconoscerla e prendere provvedimenti
Altro “semaforo lampeggiante” è l’isolamento: come già accennato, soprattutto agli inizi c’è una grande voglia di passare più tempo possibile assieme alla persona amata, ma se l’altro inizia a sminuire o cercare di farci terra bruciata attorno, magari spingendoci a trascurare se non lasciar perdere del tutto i nostri interessi o i nostri amici o persone care, c’è qualcosa che decisamente non va.
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Attenzione anche alla troppa gelosia: in un rapporto sano può essere presente, ma a patto che non diventi morbosa o ossessiva, finendo per togliere libertà personale all’altro, sotto forma di ricatti, controlli a tappeto e scenate di disperazione.
Dopo la fase iniziale tutta “rose e fiori”, guai se il partner inizia a denigrarvi o sminuire i vostri problemi o eventuali successi. Il volersi bene è fatto di comprensione e soprattutto vuol dire esserci quando l’altro ha bisogno, supportandolo nelle sue iniziative o standogli vicino nei momenti di difficoltà. Infine, d’accordo che un vecchio proverbio dice che “l’amore non è bello se non è litigarello“, ma a tutto c’è un limite: una relazione caratterizzata da frequenti o continui alti e bassi, con litigate furiose e seguenti riappacificazioni non è sane, e soprattutto, non è Amore.