Avere a che fare con una persona permalosa non è facile, ma è comunque possibile. Come la si riconosce e come si può trattarla correttamente?
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Avere a che fare con una persona permalosa assomiglia ad attraversare un campo minato: si deve stare attenti a ciò che si dice per non offenderla, o farla arrabbiare, si ha spesso a che fare con la sua reazione stizzita o arrogante, insomma un calvario, inutile girarci attorno.
Ma perchè ci sono persone con questa caratteristica, da cosa nasce e soprattutto, come possiamo interagire con loro nel modo corretto, evitando che tutto si risolva in una discussione sfiancante? Ci sono alcune caratteristiche precise di quest’individuo, e anche alcuni accorgimenti da poter mettere in atto per riuscire a mantenere perlomeno un rapporto civile.
L’individuo suscettibile non accetta le critiche, e quando gliele si fanno reagisce male, rabbuiandosi e spesso reagendo nervosamente, salvo poi negare anche l’evidenza se gli si fa notare quanto accaduto. Ecco quindi alcuni aspetti sulla permalosità da conmprendere che ci aiuteranno ad affrontare chi ne è colpito.
Bisogna innanzitutto partire dal concetto che spesso alla base di tanta suscettibilità c’è un’autostima bassa o poco presente, la quale dipende spesso dal giudizio esterno che, quando intaccato, lo porta a sentirsi svalutato, reagendo in modo forte. Spesso ciò ha a che vedere con qualche forma di complesso che lo porta a voler essere migliore di ciò che è, causando quando riceve un riscontro negativo ad essere permaloso.
Se si ha a che fare con una persona permalosa sul posto di lavoro, il consiglio è quello di anticiparlo: ciò che vuole è la nostra stima e sentirsi ammirato. Quindi via libera al fargli capire, anche a parole, quanto ci faccia piacere c ollaborare con lui e averlo come compagno professionale. Se poi si offende per qualcosa che gli abbiamo detto, meglio chiedergli scusa che rendere invivibile l’ufficio.
Discorso simile ma con qualche differenza se invece ad essere particolarmente suscettibile è la dolce metà. La permalosità può infatti portare a incomprensioni anche gravi, quindi è meglio affrontare il discorso con tatto e sensibilità, cercando di rassicurare il partner sul nostro amore, e spiegandogli che le critiche sono circoscritte e non destinate direttamente alla “salute” della nostra relazione. Il consiglio in entrambi i casi in oggetto è quello di usare un linguaggio calmo e scevro da allusioni, battutine o doppi sensi, in modo da tranquillizzare l’altra persona e spingerla a fidarsi di noi, facendole comprendere che eventuali critiche in un discorso non sono sempre riferite a lui (o lei).