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Benessere

Bevande light: le controindicazioni del mondo del “senza zucchero” che nessuno conosce

Scritto da
Francesca Cepparulo

Bevande light, la diffusione di questa formula per le bibite considerata “dietetica” prevede delle controindicazioni che nessuno conosce: cosa si nasconde nel mondo del “senza zucchero”

Bevande light
Coca Cola (Pexels)

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Negli ultimi anni si è verificata una vera e propria presa di coscienza rispetto agli effetti dello zucchero, di cui fino a non molto tempo fa si presentava un abuso decisamente maggiore. Grazie alle più recenti ricerche che hanno stabilito il potenziale di tossicità del largo consumo di zuccheri, anche il mercato di prodotti alimentari si allinea alle informazioni mediche. Questo ingrediente infatti esercita dei veri e propri danni all’organismo, aumentando il rischio di infiammazioni, oltre che rivelare gli estremi di una dipendenza a tutti gli effetti.

Per tale ragione la riduzione degli zuccheri è sempre più centrale nelle filosofie alimentari, ma non solo. Sono sempre di più gli articoli al supermercato che presentano la scritta “senza zuccheri“, rendendo di fatto gli articoli appetibili per i consumatori più attenti. Tra questi spiccano in modo particolare le bevande, la cui espansione risulta in forte crescita. Ma qual è la verità che si nasconde nel mondo dei prodotti light? Vi sono numerose controindicazioni nel consumo delle bibite senza zuccheri.

Bevande light, le controindicazioni che nessuno conosce

Bevande gassate (Pexels)

Sono sempre di più le bibite che negli scaffali dei supermercati presentano la specifica “zero zuccheri“, allineandosi alle informazioni recenti dalle ultime ricerche. Anche per i consumatori le richieste rispetto a prodotti alimentari più dietetici vedono un incremento, soprattutto a giudicare dai numeri in punti percentuali. Vi sono tuttavia alcune controindicazioni che si nascondono nella dicitura light, a causa della presenza di edulcoranti artificiali che sostituiscono gli zuccheri, non senza effetti per l’organismo.

Sucralosio, aspartame, saccarina sono solo alcuni di questi, capaci di rendere più dolce in gusto della soluzione perseguendo l’obiettivo di ridurne l’apporto calorico. Tuttavia il valore diseducativo della promessa ipocalorica induce i consumatori al consumo eccessivo di tali bevande, che per quanto prive di zuccheri, non annullano il rischio di incorrere in alcune patologie.

Obesità, danni al sistema circolatorio e insulino resistenza sono scenari possibili, proprio per il senso di sicurezza derivante dalla specifica “senza zuccheri”, che nasconde una realtà ben diversa. Il consumo consapevole è sempre la regola più importante con cui approcciarsi anche a questo tipo di bibite, comunque associabile alla categoria alimentare del junk food.

Scritto da
Francesca Cepparulo