In un’epoca fortemente dominata dai social e dal mondo online, si sta sviluppando anche una nuova forma di tradimento, quello virtuale.
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Ma tradire virtualmente è equiparabile a farlo davvero, come se ci si incontrassimo davvero con l’amante? E’ un argomento piuttosto dibattuto, poichè dipende dal grado di relazione della coppia e da fattori personali che possono influire.
Di solito chi decide di avere una relazione clandestina online si sente meno in colpa nei confronti del partner, per una serie di motivi quali il non sentire di aver fatto un tradimento vero e proprio, in quanto non è mai avvenuto un incontro di persona, o il ritenere che tutto ciò non sia “reale” e quindi trovarlo quasi giustificabile.
Stando alla Corte di Cassazione tuttavia, una relazione di questo tipo può essere motivo di perdita dell’assegno di mantenimento per giusta causa, come scaturito da una recente sentenza. Psicologicamente, però, può essere ritenuto a tutti gli effetti reale?
Tradimento virtuale Vs tradimento fisico: è la stessa cosa?
Di solito chi finisce per tradire online inizia con una semplice chiacchierata, la quale poi sfocia in un rapporto più intenso con connotazioni romantiche e/o sessuali. La dimensione rimane diversa da quella con il compagno, ma la persona si trova ugualmente coinvolta dall’altro (o altra), nonostante non ci si veda o non si abbia alcun tipo di incontro fisico.
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A spingere verso una storia di questo tipo è anche la “sicurezza” dell’ignoto. In questo caso il non sapere spinge la persona ad aprirsi di più, sicura di poter terminare quando vuole tutto, semplicemente spegnendo il pc. Del resto, in rete esistono tantissimi siti o app dedicati all’argomento.
Quindi, tradire online è alla strega di farlo veramente? La risposta è “dipende”. Dipende dal grado di fiducia e libertà nella coppia (quella vera, di tutti i giorni) e da quanto questo possa influire davvero tra i due partner a lungo andare.