Giovani a rischio, lo studio americano conferma la tesi sull’udito

Giovani a rischio, ecco quello che emerge dallo studio americano condotto dai ricercatori dell’Università del South Carolina.

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Giovani a rischio, ecco cosa emerge dal nuovo studio americano (foto Pixabay)

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Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università del South Carolina ha messo in luce il tema della salute nei giovani, che sembrerebbe essere a rischio, e in particolare l’udito.

Questo studio ha preso in esame ben 19.000 persone, e ha evidenziato come nei giovani l’udito sia davvero a rischio, a causa di comportamenti sbagliati prolungati nel tempo. Questi comportamenti causerebbero danni al sistema uditivo, come acufeni e ipoacusia temporanei o permanenti.

Ma quali sono i comportamenti sbagliati da evitare? Andiamo a vederli nel dettaglio.

Problemi all’udito, giovani a rischio a causa di musica alta e cuffiette

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L’uso prolungato di cuffie mette a rischio l’udito (foto Pixabay)

Lo sconvolgente studio ha esaminato appunto 19.000 persone, portando alla luce quanto i comportamenti dei giovani d’oggi possano essere davvero dannosi per l’apparato uditivo, mettendo fortemente a rischio la salute.

In particolare, preoccupa l’uso di cuffie, per ascoltare la musica ma anche per giocare alla consolle, nonché gli auricolari utilizzati per le telefonate.

A questo si aggiunge il fatto che i giovani frequentano spesso posti affollati in cui il volume della musica è davvero alto, come discoteche, pub ma anche i concerti stessi. Tutto questo potrebbe mettere a serio rischio l’udito, con un’esposizione smisurata a suoni decisamente troppo alti.

La soglia massima che non dovrebbe mai essere superata è quella di 85-90 decibel, perché all’interno di questa soglia il muscolo stapedio impedisce che un rumore troppo alto raggiunga l’orecchio. Oltre questa soglia invece, queto muscolo non riesce più a contenere il rumore, che raggiunge l’orecchio provocando effetti disastrosi.

Il consiglio, quando si utilizzano le cuffie, è quello di ascoltare musica al 60% del volume, e mai per più di 60 minuti consecutivi. Per i concerti o le discoteche invece, il consiglio è quello di utilizzare dispositivi appositi (come quelli usati dai musicisti) che permettono di ridurre l’intensità del suono senza alterarne la qualità.

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