Zara sta per chiudere i battenti. Sciopero in atto, dipendenti in fuga. Cosa sta accadendo al noto brand iberico? Sveliamo la verità.
Zara noto brand di origine iberica è esteso in tutto il mondo con filiali anche in Italia. Il marchio è scelto da tantissime celebrities come Kate Middleton e Letizia Ortiz, oltre ad essere apprezzato da influencer di cui moltissime ne sono ambassador. Ma l’aria in azienda non è delle migliori nonostante stia fatturando miliardi e miliardi di soldi.
Molti marchi come Zara assieme a Bershka, Pull&Bear, Stradivarius hanno deciso che proprio a cavallo del Black Friday, momento iconico dello shopping e dell’incremento tanto da toccare picchi stratosferici, i dipendenti danno forfait con lo sciopero indotto dalla CGIL che comprende ben 150 unità lavorative che per due ore al giorno fermeranno la produzione.
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Molti dipendenti di Zara ad Ancona hanno deciso di scioperare insieme ad altri marchi, comprendendo 150 unità lavorative nel pieno del Black Friday. Lo sciopero è stato indetto dalla CGIL in quanto nonostante l’attività dell’azienda fatturi miliardi, non ci sono distribuzioni eque delle retribuzione tra i dipendenti.
Molti ruoli devono avere sempre nuove competenze, oltre ad essere sottoposti a turni estenuanti e ore straordinarie non retribuite, Zara ha deciso di non aumentare gli stipendi per una somma che arriva sui 900 euro.
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L’agitazione tra i dipendenti è iniziata intorno al mese di agosto, finalizzandosi con lo sciopero del 25 e 26 novembre per 2 ore al giorno. La critica e il grido dei lavoratori è quello di avere maggior equità tra i ruoli e le mansioni ed infine degli stipendi. A quanto pare ci saranno dure ripercussioni per l’azienda madre dovrà necessariamente rivalutare il proprio metodo di valutazione e distribuzione per la salvaguardia del proprio impero.
Ogni lavoratore da il diritto di esprimere il proprio dissenso se si sente sfruttato o la situazione lavorativa non gli dia tutto il necessario per vivere dignitosamente. Lunghi turni e straordinari non retribuiti, mansioni che richiedono skills sempre più performanti e questo deve comportare un adeguato salario. Ci auguriamo che il loro grido sia udito e accolto.