L’autostrada è utilizzata da milioni e milioni di viaggiatori ogni giorno in Italia. Ecco come i furbetti stanno evitando di pagare il telepass: viene a galla il metodo clamoroso.
Ogni giorno i viaggi per le autostrade sono innumerevoli. Solo guardando al Bel Paese sono tantissime le auto che si spostano in queste strade: con il progresso tecnologico si è diffuso nel tempo l’uso del Telepass, strumento con cui dimezzare i tempi ai caselli autostradali, potendo pagare in modo automatico.
Si salta così il passaggio che vede il dover pagare in contanti o con la carta presso la macchinetta automatica oppure alle casse. Questo comporta l’evitare le lunghe code che spesso si formano al casello. Se questo strumento ha aiutato molto tuttavia sorge un problema: i furbetti che mettono in campo strategie per non pagarlo. Vengo a galla in questo senso molte truffe per non pagare il pedagio.
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Telepass, scoperto il trucco dei furbetti: non lo pagano così
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Sono tantissimi i cittadini che ormai usano il Telepass. Si tratta di uno strumento davvero potente con cui velocizzare il proprio transito sulle autostrade con cui dire addio alle code al casello, spesso molto diffuse in questo periodo di feste, ma anche nella quotidianità.
Per usare questo strumento è necessario avere sulla macchina lo strumento adibito: tuttavia talvolta questo può non funzionare in quanto posizionato male oppure aver subito un danno.
Il fatto che sia funzionante al meglio è fondamentale per essere riconosciuto dal Telepass in modo corretto. Il dispositivo va posizionato sul parabrezza nella parte centrale, per farlo rilevare ai sensori e uscire così dall’autostrada in tempi record.
Se così non fosse si rischia non solo che la sbarra non si alzi, ma anche gravi sanzioni. Malgrado sia uno strumento molto sicuro, esistono molti casi di truffe. Sono innumerevoli i furbetti che fanno in modo di non pagarlo. Ma non solo: per esempio a Siena un uomo non aveva pagato quanto dovuto al pedaggio in quanto aveva smagnetizzato il codice posto sul biglietto d’ingresso. Alla domanda del casellante da dove veniva, l’autista ha risposto il casello più vicino proprio per pagare di meno.
