Ottime notizie per chi appartiene a questa categoria di persone: nella manovra 2023 è previsto un aiuto dedicato…
Mai come in quest’ultimo periodo le famiglie italiane stanno facendo fatica ad arrivare a fine mese. Tra gli aumenti di luce e gas dovuti al conflitto tra Ucraina e Russia, quello della benzina, l’inflazione e la spesa sempre più cara, milioni di persone si trovano in grande difficoltà.
Ecco perchè risultano fondamentali gli aiuti da parte dello Stato, che sta mettendo a punto la prima manovra del governo Melone, e che dovrebbe essere approvata all’inizio del prossimo gennaio.
Tra i punti, a quanto pare, anche un bonus per i proprietari dei cosiddetti animali da affezione, che includono non solo quattrozampe come gatti e cani, ma anche uccellini, cavie, pesci e quant’altro.
Queste creature, e chi ne possiede almeno uno lo sa bene, sono a tutti gli effetti dei membri della famiglia, da cui non ci separeremmo per nessun motivo al mondo, figuriamoci far mancare loro cibo o le necessarie cure mediche di cui ogni tanto necessitano.
Manovra 2023: bonus per gli smici a quattrozampe in arrivo
L’emendamento è stato voluto fortemente dalla deputata alla Camera Michela Vittoria Brambilla, da sempre vicina al mondo degli animali, che ha proposto un bonus annuale di 150 Euro annui per ciascun animale domestico regolarmente iscritto all’anagrafe, per un massimo di 3 bestiole totali. L’importo, tuttavia, potrebbe cambiare a seconda del reddito annuo della persona.
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L’importo verrebbe dato dall’INPS dietro domanda dell’interessato, dopo averne controllato i dati, per mezzo di un assegno o bonifico. Per poter usufruire del bonus da 150 Euro, l’ISEE annuale non deve tuttavia superare i 15.000 Euro. Nel caso di un ISEE inferiore ai 7000 Euro, invece, il nucleo familiare avrebbe diritto a ben 300 Euro ad animale, fino a un massimo erogato di 900 Euro.
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Inoltre, ci sono anche diversi emendamenti nella manovra relativi ad altri vantaggi per i proprietari dei cani, come l’iva al 10% per i servizi veterinari, e l’esenzione totale per quelle operazioni che vanno a limitare la riproduzione o utili al riconoscimento del cane o gatto, come il microchip. Infine, anche gli alimenti per gli animali potrebbero vedersi ridurre l’iva al 4%. Vedremo se a gennaio queste misure verranno confermate, teniamo le dita incrociate!