Ha del clamoroso, la decisione presa dai dipendenti dei noti colossi della moda, e proporio nel periodo delle feste. Il Natale è a rischio?
Brutte notizie per quanti si apprestano a fare gli ultimi acquisti di Natale in questi giorni. I dipendenti di alcuni tra gli store più noti del fast fashion hanno preso un decisione che avrà ripercussioni non da poco.
Tra i grandi brand, nonchè uno di quelli più conosciuti, troviamo sicuramente Zara. La società è stata fondata nel 1975 da Amacio Ortega e l’allora moglie Rosalia Mera. I due si erano conosciuti verso la fine degli anni Sessanta, quando entrmbi lavoravano in un negozio di abbigliamento, lui come fattorino e lei come modellista, a La Coruna.
Proprio qui i due aprono il loro primo store nella via principale della cittadina, dando il via a quello che diventerà uno dei colossi del ready to wear. A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta, poi, il marchio inizia ad espandersi anche oltre i confini spagnoli, aprendo i primi punti vendita anche a New York e Parigi. Oggi è una delle realtà più floride dell’abbigliamento, con più di 2200 store in tutto il mondo e più di 150.000 dipendenti.
I dipendenti dei colossi del fashion vanno giù duro a Natale
Si può solo immaginare, quindi, il danno che la decisione dei dipendenti siciliani possa aver portato a Inditex, la holding che controlla non soltanto Zara, ma anche Pull&Bear, Zara Home, Bershka, Stradivarius, Massimo Dutti e Oysho.
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Sandro Pagaria, Marianna Flauto e Giusi Sferruzza, a capo dei sindacati Filcams Cgil, Uiltucs Sicilia e Fisascat Cisl hanno comunicato lo sciopero dei dipendenti siciliani appartenenti per il 23 di dicembre. Una data cardine per lo shopping natalizio, considerando che si tratta del venerdì prima della Vigilia e del Natale.
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La decisione è stata presa per un mancato accordo sul contratto aziendale integrativo, sul quale le parti da più di un anno cercano un accordo. In particolare, i dipendenti sono contro il rifiuto da parte di Inditex Italia Srl di fornire premi agli impiegati.