Il latte non manca mai nelle case degli italiani, ma tuttavia è bene prestare attenzione a determinate tipologie. Quali sono i migliori tipi e da quali stare alla larga.
Fedele compagno al mattino per realizzare cappuccini gourmet, alleato per dare vita a ricette golose, pilastro da bere caldo quando si ha mal di gola, il latte accompagna le vite di molti.
Sicuramente durante l’infanzia è immancabile: poi via via crescendo alcuni continuano a non poterne fare a meno, altri, invece, non riesco più a berlo. Ma in questo caso ci sono sostituti come le versioni parzialmente scremate, quelle senza lattosio o ancora le bevande vegetali.
La scelta è, infatti, molto ampia, come nel caso delle marche che esistono in commercio: sono tantissimi i brand che hanno nelle loro linee tutti i tipi di latte. Questo è positivo perché si ha più scelta da un lato, ma dall’altro comporta il sentirsi talvolta un po’ spaesati non sapendo quale comprare.
Per invertire la rotta, spesso arrivano guide e studi con cui si decretano i migliori marchi e quelli da cui stare alla larga.
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Nel corso degli ultimi anni sono stati realizzati studi che hanno verificato come esistono in commercio dei marchi di latte contaminati da pesticidi. Nel 2020 l’Università Federico II di Napoli ha analizzato 21 brand, trovando 56 campioni con traccie di sostanze nocive. Ricca fonte, Esselunga fresco, Carrefour fresco e Parmalat Zymil fresco, all’epoca sono finite nel mirino.
Di recente invece al contrario è stato realizzato uno studio per verificare i marchi migliori, valutati tramite parametri come valori nutrizionali e quanto il latte sia fresco. Studio pubblicato dal Salvagente, sul podio si è posizionato l’Arborea Latte intero che ha vinto per la sua genuinità.
È stata poi la volta di Mila senza lattosio – realizzato solo in Alto Adige – e di seguito di Candia Gran latte, frutto di un attento lavoro solo di trattorie selezionate. Parmalat Bontà parzialmente scremato e Granarolo latte intero UHT, occupano i gradini più sotto della classifica.
