Una scoperta sconcertante e disgustosa, quella fatta in alcune bottiglie di una nota marca di acqua minerale. Ecco di cosa si tratta.
Bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno è considerato il minimo indispensabile da assumere da un individuo adulto, per far si che il corpo possa rimanere in salute ed evitare inoltre i segni dell’invecchiamento precoce.
In commercio possiamo trovare un sacco di marche diverse tra le quali scegliere, che offrono bottiglie da 500 ml, 1,5 litri o 2 litri di acqua minerale gassata, naturale o effervescente naturale, a seconda del gusto personale.
Benchè questo drink venga ritenuto inodore e insapore, molte persone preferiscono una marca rispetto all’altra, ritenendo che possano avere un gusto differente, inoltre, ciascun prodotto spesso mostra dei quantitativi di elementi oligo-naturali diversi, con anche una presenza di sodio che può anche variare non poco.
Tuttavia, alcuni consumatori hanno fatto una scoperta a dir poco disgustosa e che ha a che vedere proprio con le bottiglie confezionate, e che fa venire forti dubbi sul modo in cui funziona il processo di imbottigliamento e come vengono conservate. Qualcosa che vi farà controllare con cura uninvolucro, prima di versarne il contenuto in un bicchiere o direttamente in gola.
Ebbene, per quanto possa sembrare incredibile, alcuni consumatori hanno trovato dei vermi bianchi nella bottiglia dell’acqua o all’interno del proprio bicchiere. In un caso specifico, addirittura il cliente di un ristorante, dopo aver ordinato una bottiglia della notissima marca ha ritrovato un disgustoso ospite.
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Ma come si è arrivati a questo punto, e quante possibilità ci sono di ritrovarsi in una situazione simile? Spesso la contaminazione avviene all’esterno del contenitore, vicino al tappo, sebbene sigillato. In particolare può accadere quando il clima è torrido, e la bottiglia viene conservata all’aperto, in zone di campagna o rurali.
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Il suggerimento per evitare episodi simili è di conservare le bottiglie, in particolare durante l’estate e se sono di plastica, in un luogo chiuso, evitando di lasciarle all’aperto, e in particolare alla diretta esposizione dei raggi solari. Il materiale potrebbe infatti essere modificato dai raggi UV, rilasciando sostanze chimicghe nocive nel suo contenuto.
