Chiara Ferragni sconvolge e commuove l’Ariston con i suoi abiti manifesto di un’idea. Ecco tutti i look straordinari e il loro significato.
La bellissima Chiara Ferragni ha finalmente fatto il suo esordio sul palco dell’Ariston, tra la commozione e l’incredulità di molti tra il pubblico e i telespettatori.
Incredibile e denso di significato il suo monologo, una lettera scritta alla piccola Chiara, ma che è in realtà un messaggio di speranza per tutte le donne, una chiara manifestazione contro l’odio, il sessismo e la disparità di genere.
Un discorso che ha fatto commuovere la platea, che è esplosa più volte in un applauso, e che è il risultato del lavoro che Chiara ha fatto per mesi, per portare un messaggio forte al Festival di Sanremo.
E fanno parte di quel lavoro anche tutti gli abiti indossati, creati per lei da Maria Grazia Chiuri, direttore artistico di Dior, e ideati proprio da Chiara Ferragni e dal suo stylist, Fabio Maria D’Amato.
Andiamo quindi a vedere i 4 abiti indossati dalla Ferragni per la prima serata di Sanremo, e il significato dietro ogni abito.
Chiara Ferragni, i 4 look della prima serata
Chiara Ferragni ci ha dimostrato (ancora una volta), come la moda possa essere un mezzo di comunicazione, e possa trasmettere messaggi importanti.
Il primo abito indossato da Chiara Ferragni è un abito a corolla di seta nero, con drappeggio che mette in risalto la vita, e in abbinato la stola bianca con la scritta “Pensati libera”, per cui Chiara ha preso ispirazione da un’opera di Claire Fontaine.
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L’Abito Manifesto, è “un invito per le donne ovunque ad immaginare un mondo libero dalla violenza, dove le donne sono amate perché libere”, come ha scritto proprio Maria Grazia Chiuri sul suo profilo Instagram, pubblicando lo scatto dell’abito.
Un abito meraviglioso che ha aperto la prima serata e che ha svelato anche il nuovo taglio di capelli dell’influencer, che ha scelto così un look da diva anni ’50.
Il secondo abito, con cui Chiara ha anche letto il suo monologo, è un abito scivolato in tulle color carne, che riproduce con un ricamo trompe l’oeil il corpo dell’imprenditrice al naturale, simulando una nudità.
Il Vestito Senza Vergogna è un abito “che rivendica senza scuse il diritto di ogni donna a brillare celebra il potere delle donne come suddite e non solo oggetti del desiderio; dimostra che nessuna donna dovrebbe vivere nella paura, in svantaggio, nella povertà o provare vergogna di essere nata donna.”
Una creazione sartoriale meravigliosa, lavorata con grande cura, con dettagli meravigliosi, che possiamo ammirare meglio proprio sul profilo del direttore artistico di Dior, che ne ha rivelato i particolari.
Passiamo poi all’Abito Contro l’Odio, un semplicissimo peplo bianco dove erano ricamate in perle nere frasi di odio, che ogni giorno gli haters lasciano sul profilo dell’influencer.
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Questo abito, nella sua semplicità, è un inno contro l’odio di genere, e per presentarlo Chiara è salita sul palco con le donne dell’associazione Di.Re, che aiuta ogni anno migliaia di donne vittime di violenza.
L’ultimo abito indossato per la prima serata del Festival è l’Abito Gabbia, una tuta in jersey ricamata di strass, che è intrappolata in una gonna di tulle e prende ispirazione dall’opera di Jana Sterbak, un inno a liberare le nuove generazioni dagli stereotipi di genere nei quali spesso le donne si sentono ingabbiate.
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“La parte superiore dell’abito è meravigliosamente brillante, e la struttura rigida della gonna è finemente ricamata con pietre preziose così che la bellezza dell’outfit attira l’occhio proprio verso ciò che vincola il corpo femminile, suggerendo il miracolo della sua libertà“ ha spiegato Maria Grazia Chiuri.
