C’è un particolare tipo di dieta in grado non solo di combattere l’invecchiamento, ma di funzionare meglio di una seduta dal chirurgo plastico!
E’ risaputo quanto mangiare in modo equilibrato e salutare sia di grande beneficio al nostro organismo, e aiuti a mantenere corretti i livelli di grasso nel nostro sangue, scongiurando quindi patologie come diabete e colesterolo. Se poi, una dieta l’associamo anche all’attività fisica, il benessere che ne ricaviamo aumenta non di poco. In circolazione ci sono decine e decine di regimi alimentari, alcuni più impattanti di altri, pensati apposta per i diversi approcci delle persone.
Mettersi a dieta non è semplice, soprattutto sul lungo periodo, e non è un caso che per molte persone diventi anche particolarmente ostico, eppure sarebbe proprio il caso di persistere su questa strada, in quanto oltre a veder calare chili e centimetri, potremmo anche veder ridurre e non di poco le rughe dovute all’avanzare dell’età. Proprio così: un regime dietetico ipocalorico in particolare sarebbe una sorte di “fonte di eterna giovinezza“.
A dirlo, uno studio condotto di recente dalla Columbia University Mailman School of Pubblic Health di New York, che ha portato alla luce quanto ridurre del 25% le calorie per un periodo di due anni, permetterebbe un rallentamento dell’invecchiamento del 3%. Strabiliante, no?
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Ciò comporterebbe anche una diminuzione del rischio di morte prematura del 10/15%, pari a quello che accade in chi smette di fumare. Gli studiosi hanno preso in esame un campione di soggetti, seguendoli con attenzione per un arco di tempo ben preciso.
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Le persone, uomini e donne tra i 26 e i 45 anni, 220 in tutto, in salute e non affetti da obesità, sono stati sottoposti a due diversi regimi alimentari. Un gruppo ha seguito una dieta normale, mentre l’altro una dieta ipocalorica con una riduzione calorica del 25% per un paio di anni. Al termine del test, si è riscontrato come nel secondo caso le persone avessero perso il 15% del loro peso. “La restrizione calorica potrebbe non solo giovare alle persone obese, ma potrebbe dare alle persone vite più lunghe e più sane” ha detto Daniel Belsky, primo autore della ricerca.
