L’incoronazione di Re Carlo III è ormai alle porte, e i preparativi fervono senza sosta. Il nuovo sovrano, tuttavia, deve vedersela con le critiche. Perché?
C’è molta attesa, nel Regno Unito e non solo, per la prima incoronazione a Westminster Abbey dopo quella leggendaria, la prima, in mondovisione, della Regina Elisabetta II, nel 1953. Suo figlio Carlo, dopo tanta attesa, verrà infatti incoronato il prossimo 6 maggio, davanti alla creme della nobiltà inglese e le teste coronate più importanti del mondo.
Un vero e proprio evento, che prevederà alcuni “national holidays” per i britannici, per dar loro modo di festeggiare il nuovo sovrano. Una cerimonia che va avanti da secoli e secoli, e che sarà seguita con grande interesse dalla stampa mondiale, pronta a raccontarne nel dettaglio tutti i vari passaggi.
Grande curiosità, poi, per la presenza o meno dei duchi del Sussex, dopo lo scandalo nato dalle loro dichiarazioni rilasciate sia nel documentario Netflix che tramite l’autobiografia del principe, Spare.
Insomma, una festa che, nelle intenzioni dei Windsor, dovrebbe essere collettiva, ma che in realtà presenta già qualche “crepa” ancor prima di iniziare. Il monarca, infatti, proprio di recente è stato vittima di sgradevoli attacchi. Perché?
Re Carlo III deve vedersela con numerosi attacchi a un passo dall’incoronazione
Il figlio di Elisabetta ha deciso di usare per il suo regno il nome di Re Carlo III, e come è comprensibile, non vede l’ora di essere incoronato ufficialmente, proprio come accadde a sua madre 70 anni fa. Un momento cruciale per lui, rovinato, però, da una serie di critiche e proteste nei suoi confronti, al grido di “Not my King!“, ovvero “Non il mio Re“.
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E’ successo qualche giorno fa, alla chiesa di Milton Keynes, vicino a Londra, durante una visita del Re per un incontro con i rappresentanti di diverse fedi religiose. Il gruppo di antimonarchici di Republic lo ha accolto con numerosi cartelli gialli sui quali si leggeva proprio questa scritta. La reazione del sovrano è stata impeccabilmente “british“: ha preferito mostrare indifferenza, non rispondendo alle provocazioni.
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I problemi per Carlo, ad ogni modo, non si fermano qui: alcuni Paesi del Commonwealth come Australia e alcune zone dei Caraibi hanno infatti scelto di togliere dalle loro banconote il volto del nuovo regnante. Una sorta di “preparazione” in vista della richiesta di indipendenza? Di certo una vigilia dell’incoronazione inaspettata, per il nuovo Re.
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