La protezione solare è uno strumento imprescindibile per tutelare la pelle, ma un clamoroso “inganno” a cui tutti credono cela la vera realtà: un’incredibile scoperta getta nuova luce su questo settore
Si registra un aumento della consapevolezza riguardo alla pericolosità dell’esposizione solare non protetta, non solo causa di spiacevoli scottature. I rischi correlati ai raggi UVA e UVB in assenza di un prodotto protettivo adeguato sono ormai noti: spaziano dalla compromissione del collagene, al danneggiamento delle cellule cutanee e favoriscono lo stress ossidativo della pelle.
Tutto ciò porta all’invecchiamento cutaneo precoce, alla comparsa di macchie della pelle, senza dimenticare conseguenze ben più gravi, come il tumore della pelle. Eritema solare e scottature sono comunque episodi da non sottovalutare, una diretta conseguenza dell’azione delle radiazioni solari.
Per tali motivi l’impiego delle protezioni aumenta di anno in anno, tuttavia comportando alcune convinzioni diffuse che non corrispondono alla verità. C’è un vero e proprio inganno riguardo all’utilizzo dei prodotti solari, finalmente svellato da un’evidenza incontrovertibile che ridimensiona il concetto di tutela della cute.
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I danni causati da una scorretta esposizione solare sono ormai noti a tutti: macchie cutanee, invecchiamento precoce, compromissione delle cellule, scottature, eritemi e nei casi più gravi persino tumori. Queste le ragioni per cui risulta estremamente importanti affidarsi a protezioni solari alte, ovvero contrassegnate da SPF alto.
Questo acronimo rappresenta il valore numerico che definisce il valore di protezione in rapporto alla dose eritematosa minima della pelle con il prodotto o in assenza di esso. Le protezioni solari alte sono SPF 30, 50 e 100, le quali comunque proteggono principalmente dai raggi UVB con un’elevatissima copertura, ovvero i responsabili di scottature ed eritemi. Tuttavia la protezione rispetto ai raggi UVA, responsabili di macchie cutanee, invecchiamento cellulare e tumore della pelle, non è affatto equivalente.
Una buona protezione solare con un elevato valore SPF può schermare i raggi UVA solo dal 20 al 30% circa, assolutamente necessario rispetto all’assenza di protezione, ma inferiore rispetto alla comune convinzione. I valori numerici SPF non corrispondono infatti a percentuali, ma solo a definire il grado di copertura, ed è per tale ragione che una protezione 100 non scherma al 100% dai raggi UVB, bensì al 99%.
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Rappresenta senza dubbio una copertura elevatissima, ma non tutti sanno che è separata solo da due punti percentuali dalla protezione SPF 50, che offre una copertura del 97%. Quel 2% rappresenta comunque un numero significativo nel grado di protezione della pelle, ma queste informazioni ridimensionano il concetto di protezione solare fornendo una nuova chiave di lettura.