Non solo normale invecchiamento: è questa la clamorosa scoperta fatta di recente, e che ha svelato il reale motivo dietro alla formazione delle rughe.
Tutte noi sappiamo che con il passare del tempo e l’avanzare dell’età, la nostra epidermide tende a perdere elasticità e vedere la comparsa di segni e linee su di essa, le cosiddette rughe. Un fatto che è dovuto a numerosi fattori, in parte genetici e in parte legati anche a fattori esterni, come una poca cura giornaliera o l’esposizione ad agenti atmosferici e di “stress”. Tutto ciò causa una certa secchezza e la perdita del collagene.
Ina recente ricerca, tuttavia, ha portato alla luce un probabile ulteriore motivo dietro alla perdita della pelle liscia e soda che tanto vorremmo invece mantenere il più a lungo possibile, e non ha nulla a che vedere con l’utilizzo della giusta crema idratante o antiage o l’esposizione più o meno prolungata ai raggi del sole o allo smog, sebbene questi ultimi due siano riconosciuti come cause dell’invecchiamento precoce.
I ricercatori del Jackson Laboratory di Farmington, negli Stati Uniti, di recente hanno usato un campione di 51 donne, la metà con età compresa tra i 20 e i 26 anni e l’altra tra i 54 e i 60 anni, per capire come il microbioma cutaneo possa influire sull’invecchiamento della pelle e quindi la comparsa delle rughe.
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Ma cos’è il microbioma? Si tratta di tutti i microrganismi presenti sulla nostra cute. Per controllare se effettivamente fosse una delle cause dell’invecchiamento, gli studiosi hanno tamponato le guance delle donne campione, e hanno fatto una scoperta clamorosa. I ricercatori hanno infatti scoperto come i microbioma abbiano una composizione diversa a seconda dell’età, e alcuni batteri siano maggiormente presenti sulla pelle delle donne più mature rispetto a quelle più giovani.
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Utilizzando la tecnica metagenomica shotgun, gli studiosi hanno evidenziato come siano 3 in particolare i tipi di batteri presenti sulle donne protagoniste del test con maggiore concentrazione: Staphylococcus epidermidis, Cutibacterium acnes e Corynebacterium kroppenstedtii, di cui gli ultimi due maggiormente presenti sulle donne over 50. Queste ultime, inoltre, hanno mostrato una minore presenza di collagene, rendendo fondata l’ipotesi che tra la presenza di batteri e la perdita della sostanza ci sia correlazione.