Fa discutere la decisione del colosso svedese del fast fashion. H&M fa alzare più di un sopracciglio. Ma cosa è successo? Scopriamolo assieme.
H&M è una delle aziende del settore ready to wear più note e apprezzate in tutto il mondo, con più di 4000 punti vendita presenti e quasi 120.000 dipendenti totali. Eppure, in questi ultimi giorni, è finita nell’occhio del ciclone per una decisione francamente discutibile. Fondata in Svezia nel 1947 da Erling Persson, inizialmente vendeva solo abbigliamento femminile. A partire dal 1964 ha iniziato a espandersi anche ad altri Paesi e quattro anni dopo, con l’acquisizione del negozio di caccia Mauritz Widfors, ha cambiato nome in quello attuale.
Oggi a gestire la società è il figlio del fondatore, Stefan, la cui famiglia detiene attualmente il 33% delle quote e ha potere di voto per il 69%. Nel 2020, in seguito alla pandemia mondiale, H&M ha chiuso 250 negozi in tutto il mondo, e a partire da marzo 2022 si è ritirata dal mercato russo in seguito al conflitto tra il Paese e l’Ucraina, chiudendo conseguentemente altri 150 punti vendita.
H&M: i motivi dietro la sua sconcertante decisione
A “denunciare” quanto sta accadendo è stato il giornale svedese Svenska Dagbladet, che ha spiegato come la società abbia deciso di introdurre un test di intelligenza per decidere chi tenere e chi licenziare tra i suoi dipendenti, in particolare nel settore Business Tech. Sarebbero 1500 gli impiegati a cui è stato chiesto di sottoporsi all’esame.
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Il rappresentante sindacale Unionen avrebbe spifferato quindi al quotidiano di aver ricevuto numerose telefonate e testimonianze di lavoratori in lacrime, alcuni dei quali gli avrebbero raccontato di essersi sottoposti anche a 30 test diversi. L’ufficio stampa di H&M avrebbe risposto che si tratta di esami volti a individuare le competenze e capacità personali dei dipendenti.
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Una decisione arrivata proprio a causa dei ricavi scesi vertiginosamente negli ultimi tempi, a causa di vendite minori dovuti in buona parte anche a causa dell’uscita dal mercato russo, che ha costretto l’azienda a mettere a punto un piano di risparmio, che a quanto pare prevede anche il licenziamento di molti dei suoi dipendenti, anche con metodi discutibili.
