Conversazioni, come renderle efficaci? La risposta a questa domanda non solo alza il livello dei propri rapporti personali, ma anche lavorativi, migliorando in generale la propria vita.
Rendere le conversazioni efficaci è una vera e propria abilità. Ogni giorno ci interfacciamo con innumerevoli persone e riuscire a parlare al meglio con loro è la via per ottenere il meglio da tutti. D’altronde l‘uomo è un animale sociale, come affermava Aristotele e proprio per questo la sfera delle relazioni ha un grosso peso nella vita.
Avere rapporti di bassa qualità, in cui conversare è un duro lavoro non migliora di certo le giornate. Che sia parlare con il proprio compagno, ma anche con parenti, amici e colleghi, per ottenere il meglio da queste conversazioni bisogna bandire specifici errori. Errori molto comuni, ma che possono davvero far prendere una brutta piega allo scambio verbale che può degenerare in modo irreversibile.
Saper comunicare al meglio è una vera arte ed esistono discipline che aiutano a creare conversazioni idilliache. Una su tutte la Programmazione Neurolinguistica (PNL) che aiuta proprio a entrare in sinergia con il parlante che si ha di fronte: non si tratta di manipolazione, ma di riuscire a comunicare in modo empatico con il nostro interlocutore, partendo anche dai suoi gesti non verbali, da modellare. Per esempio si può assumere una posizione simile a quella che tiene, in modo da fargli da specchio, infondendogli maggiore fiducia.
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Conversazioni come renderle efficaci: evita questi errori
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Per rendere le conversazioni efficaci in primo luogo è davvero molto, ma molto importante, evitare assolutamente di alzare la voce. Anche se il nostro interlocutore ci sta facendo saltare il tappo, bisogna fermarsi, respirare profondamente e non alzare il tono: altrimenti si può finire per litigare e non riuscire a comprendersi.
Sul modo di parlare c’è un altro errore che molti fanno: il ritmo veloce. Parlare a raffica non fa che far sentire chi abbiamo davanti investito dal nostro punto di vista e non gli permette di replicare, quasi come se stessimo facendo un discorso monotematico. Su questa scia bisogna evitare di monopolizzare il dialogo, per scongiurare il fatto di parlare solo noi. Altrimenti il rischio è che l’altro non possa esprimersi. L’empatia è una carta fondamentale in qualsiasi conversazione.
Da bandire poi l’uso del tu, che risulta piuttosto accusatorio: meglio prediligere il noi. Altro elemento poi da evitare è correggere l’altro mentre parla, anche se sta sbagliando. Solo quando ha finito e se l’errore è davvero rilevante vale la pena segnalare la cosa, ma con molto tatto. A nessuno piace essere criticato e ripreso.
Elemento da cui stare alla larga è la lamentela: circondarsi di persone negative che non fanno che intossicare la conversazione non piace proprio e toglie il sorriso. Positività, ascolto ed empatia sono alcune delle chiavi per creare una conversazione efficace.
In questo senso una lettura su tutte può aiutare è il volume “Come ascoltare gli altri e farseli amici”, di Robert James, da leggere per affinare le proprie capacità comunicative verso gli altri.
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