Ha del clamoroso, la denuncia social fatta da una delle truccatrici più famose in Italia, Clio MakeUp. La veneta non ha usato giri di parole.
Di recente si è occupata del trucco di molti dei cantanti in gara al Festival di Sanremo, ed è apparsa radiosa e appagata. Eppure, solo qualche giorno fa, Clio MakeUp, tra le truccatrici più note e apprezzate dell’ambiente in Italia, si è lasciata andare a un lungo sfogo sui social, che ha provocato la reazione sia dei fan che di altri “addetti ai lavori“. Cosa ha scatenato questa reazione da parte della professionista del mondo beauty?
Nata a Belluno 40 anni fa, dopo aver finito gli studi come Visual Designer a Milano, si è trasferita negli Stati Uniti a New York, studiando presso un prestigioso istituto come truccatrice professionista. E’ proprio in quel periodo, alla fine degli anni Duemila, che inizia a caricare i suoi video tutorial dedicati al trucco su Youtube, diventando ben presto molto famosa e seguita. Oggi, dopo numerose trasmissioni e libri specializzati, Clio è a capo di una fiorente azienda di prodotti di bellezza.
La make-up artist ha spiegato di non riuscire ad essere più se stessa, in quanto il mondo social e in particolare quello del beauty sarebbe diventato “tossico“: “Non posso più essere la Clio di prima, perché il mondo del beauty sul web è diventato un mondo un po’ di paura. Soprattutto per persone con il mio carattere e il mio modo di fare”.
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La bellunese ha spiegato come inizialmente facesse anche recensioni negative, ma oggi per lei sia molto più complicato, in quanto ogni cosa verrebbe usata “per creare hype e fare click“. Infine, Clio è scoppiata a piangere, scusandosi con i suoi fan per averli delusi, in qualche modo.
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Il suo reel da ben 12 minuti ha suscitato la solidarietà di moltissime vip, tra cui Selvaggia Lucarelli e Giulia Salemi, che hanno compreso le parole della truccatrice. Stesso dicasi per AliceLikeAudrey, sua collega che ha affermato come Clio sia sempre stata un esempio di correttezza sia nei confronti dei brand che del suo pubblico.
