Whitening: perché le donne asiatiche desiderano avere la pelle chiara?

Il fenomeno del whitening, ossia l’ossessione delle donne asiatiche per la pelle chiara, è un mito che ha radici molto antiche.

pelle chiara
Donne asiatiche (Pexels)

In Asia, e più propriamente in Corea, Filippine e Giappone, fin dalla tenera età alle bambine viene veicolata l’idea che è importante avere la pelle più chiara possibile. Ecco perché i genitori impartiscono ai propri figli (sia bambini che bambine) cosmetici a effetto whitening e rimedi fai da te per schiarire l’incarnato.

Una vera e propria ossessione che però a lungo andare può portare a effetti negativi sulla pelle e sulla salute in generale. Ma da dove nasce questo desiderio così forte per la pelle bianca? Scopriamolo insieme.

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Ecco spiegata l’ossessione per l’effetto whitening

donna asiatica
Donna asiatica con pelle chiara (Pixabay)

Secondo la cosmetologia Milena Valentini, l’ossessione per l’effetto whitening è da ricondurre al concetto di nobiltà. In Giappone, ad esempio, questo ideale di bellezza risale al periodo Nara, un’epoca che va dal 710 al 784 e durante il quale le donne impiegavano le ciprie bianche per ottenere questo effetto di sbiancamento della pelle. Un ideale sociale, dato che le persone con la pelle scura venivano subito associate a persone povere e umili perché la loro abbronzatura era dovuta al lavoro nei campi.

Tale concezione viene confermata anche da Nikki Khanna, professoressa di sociologia all’Università del Vermont, la quale afferma che in alcune classi sociali la pelle chiara simboleggia un vero e proprio status sociale. Ecco perché è poi divenuta una vera e propria ossessione. E per non “mischiarsi” con i plebei le persone sono disposte a tutto, dall’assunzione degli integratori per bocca ai detergenti alla papaia all’utilizzo di ombrelli, cappelli e occhiali da sole ogni volta che si esce per proteggersi dai raggi solari.

Comportamenti che però a lungo andare possono portare a una carenza di vitamina D, ma anche a un cambiamento della qualità della vita, come ad esempio un umore altalenante oppure uno squilibrio nel ritmo sonno-veglia. Atteggiamenti che, anche se hanno origini molto antiche, sembrano verificarsi ancora oggi. E ciò comporta, di conseguenza, un’ingente richiesta da parte dei consumatori asiatici di cosmetici in grado di schiarire la pelle. Non è infatti un caso che in alcuni Paesi asiatici, come ad esempio nelle Filippine o in India, gli scaffali delle profumerie e farmacie siano colmi di lozioni, creme, saponi, maschere, sieri e deodoranti (addirittura prodotti per l’igiene intima) pensati per ottenere il tanto agognato effetto whitening.

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Secondo un’analisi condotta da Future Market Insights, nel solo 2020 il settore cosmetico ha guadagnato oltre 13 miliardi grazie alle vendite di prodotti schiarenti, di cui l’India detiene circa il 50% delle vendite. Un fenomeno che però sembra uscito fuori da ogni controllo, anche grazie ai social che veicolano rimedi, a volte anche aggressivi, per sbiancare la pelle. Da qui l’allerta da parte di medici e dermatologi, ma anche sociologi e psicologi.

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