Tatuaggi, l’ultima incredibile scoperta sulla tendenza sempre più diffusa riguarda il sistema immunitario: gli effetti sulle cellule sono allarmanti
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una diffusione su larga scala sempre più preponderante dei tatuaggi, già crescente tra gli anni ’90 e 2000, ormai del tutto sdoganata. Numerose le tecniche presenti all’interno di questo variegato mondo artistico, che a loro volta presentano diversi stili, tra i quali possiamo citare old school, giapponese, realistico, tribale e tanti altri. Ma in cosa consiste letteralmente la pratica di tatuare la pelle, lasciando un segno indelebile?
Il tatuaggio si realizza attraverso un ago, che pratica innumerevoli punture, con cui inserisce nel derma, lo strato intermedio della pelle, il pigmento che dà vita alla decorazione corporea che conosciamo. Il pigmento è un particolare inchiostro che lascia il suo segno indelebile, ma quello che non tutti sanno è la reazione immunitaria scatenata da questa tendenza. La pelle infatti reagisce al corpo estraneo proprio come accadrebbe attraverso il contatto con qualsiasi altro agente esterno, provocando uno specifico effetto.
I tatuaggi non sono solo una pratica di decorazione del coro, ma un vero e proprio mezzo di espressione che utilizza l’arte della decorazione per trasmettere in alcuni casi uno stile, in altri profondi significati. Diffusi su larga scala tra gli anni ’90 e 2000, ora questa tendenza vive la sua massima espansione, come dimostrano le statistiche svolte sul territorio italiano. Sono oltre 7 milioni le persone che presentano sulla pelle uno o più tatuaggi, normalizzati ormai anche in numerosi contesti professionali prima vietati.
La pratica del tatuaggio presenta diverse tecniche, ma generalmente consiste nel inserire del pigmento nel derma attraverso una serie di “punture” effettuate con un ago, fino a creare la decorazione desiderata. Sappiamo che la pelle costituisce una parte importante del sistema immunitario, ma la ricostruzione cellulare viene impedita con l’inserimento dell’inchiostro? La reazione immunitaria appena scoperta dalle ricerche scientifiche è inattesa e allarmante.
Una recente ricerca scientifica ha evidenziato il ruolo dei macrofagi, cellule del sistema immunitario della pelle, che si occupano di difenderla da agenti patogeni e altre sostanze esterne. Le suddette cellule esercitano il loro compito di “espulsione”, o almeno ci provano, anche dopo l’inserimento del pigmento di un tatuaggio. Le molecole dell’inchiostro risultano tuttavia impossibili da espellere, ed è così che i macrofagi provano per tutta la durata del loro periodo di vita, non oltre una settimana, a espellere l’inchiostro.
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Non riuscendoci, alla morte della cellula, subentrano i macrofagi più vicini fino all’intervento di altri macrofagi. Non sappiamo se arriva un punto di assestamento per l’organismo, abituandosi alla presenza delle molecole dell’inchiostro, ma sappiamo che questa recente scoperta potrebbe spiegare le trasformazioni che i tatuaggi subiscono nel corso del tempo.