Saludecio, in Romagna, è un vero e proprio museo a cielo aperto. Anche conosciuto come il borgo più colorato d’Italia, il paesino è il regno dei murales.
L’Italia è il Paese dei borghi e per quanti ce ne sono da scoprire perché ancora sconosciuti, altri sono diventati famosissimi non solo sull’intero territorio nazionale, ma anche fuori confine. È il caso di Saludecio, borgo medievale che si trova all’inizio della Valconca non distante dall’Adriatico e da Rimini.
Il paesino si trova su un poggio che rendono ben visibile anche da lontano le caratteristiche mura, i campanili e le torri del borgo. Trovandosi nella provincia riminese, come tutti i luoghi della zona, anche Saludecio in epoca medievale era territorio dei Malatesta e anzi, per la sua posizione geografica, sotto il dominio della Signoria tra il 1500 e il 1800, il borgo è divenuto il luogo più importante della Valconca; una sorta di piccola capitale con palazzi raffinati e casupole caratteristiche che hanno donato alla cittadina l’aspetto caratteristico che ha ancora oggi. A differenza degli altri borghi medievali della zona e non solo, Saludecio è però conosciuto come il paese dei murales o anche il borgo più colorato d’Italia.
Saludecio, il borgo museo dei murales da ammirare ad ogni angolo di strada
Il borgo si sviluppa in senso longitudinale con ben 2 porte di accesso, una rivolta al mare e chiamata Porta Marina e l’altra che, invece, si affaccia dal lato delle montagne ed è infatti chiamata Porta Montanara. Il centro di Saludecio si sviluppa lungo due vicoli minori che camminano paralleli alla strada principale, ed è proprio da questi che si scoprono i tantissimi murales che caratterizzano il paese.
Si tratta di 50 opere d’arte ormai diventate il marchio distintivo del borgo e che seguono tutte un tema comune ovvero l’ingegno umano nell’800. Sono, infatti, ritratte tutte le principali invenzioni di quel secolo oltre che i personaggi storici che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese: Garibaldi e Cavour e poi la macchina, il cinema, il treno così come la pizza e i jeans.
Il paese è iscritto anche all’Associazione italiana dei paesi dipinti, un vero e proprio museo all’aperto la cui esperienza è lasciata totalmente alla voglia di curiosità dei turisti, non esiste infatti una mappa dei murales da seguire per scoprirli tutti.
Ogni murales è poi accompagnato da una piccola pergamena -sempre disegnata- in cui si spiega l’invenzione ritratta e l’uomo che l’ha ideata.