È confermato, che è sempre più un problema per i ragazzi che cominciano l’università, poter affittare delle abitazioni delle città in cui i prezzi sono molto elevati e le case, non proprio accoglienti. Statistiche rilevano aumenti fino al 40%
Studiare all’università, è l’inizio di un possibile futuro che potrebbe aprire le porte del lavoro e delle soddisfazioni personali e della famiglia, che fa sacrifici per poter permettere ai ragazzi di intraprendere i propri studi. Ma a volte, per poter cercare case nelle grandi città è quasi impossibile poter pagare gli affitti.
Sono continuamente in aumento i prezzi, per case o stanze, che servono ad una gran parte di studenti, provenienti dalle provincie di stabilirsi il più vicino possibile ai palazzi accademici. Abbiamo la testimonianza di tre ragazzi, che confermano questo andamento.
Le proteste degli studenti
Sono sempre in aumento, i ragazzi, che con le proprie tende, si accampano all’esterno delle Università, per protestare causa i prezzi sempre notevoli per avere un affitto. Lo possono dire tre ragazze, Giulia Vizziello, Giulia Arena e Rocco Terramoccia che confermano i prezzi di grandi città come Milano e Firenze.
Giulia Vizziello, proveniente dalla Basilicata, è studente del secondo anno all’Università di Siena, ed ha dovuto far richiesta di nuovo per ottenere un alloggio: “L’anno scorso, condividevo l’appartamento con un’altra ragazza, pagavamo 350€ al mese. E dormivamo insieme in un letto matrimoniale. La proprietaria, ha saputo approfittare delle nostre difficoltà. Ora, mi sono stabilita in un altra casa, e pago 310€, non è ben tenuta, ma ho deciso di restare per non tornare in Basilicata.
“Dovevo andare ogni giorno a Milano dal Piemonte, regione in cui sono nata”– spiega Giulia Arena– “Ho cominciato a studiare a casa in smart working durante il periodo della pandemia, ma dovevo andare a Milano per controllare appartamenti vicino l’Università. I prezzi erano inaccessibili ed inoltre le case erano sporche, in cattive condizioni senza riscaldamento e non proponevano contratti regolari. Trovai un appartamento, che divisi con altre 4 persone e pagavo 450€ al mese. Riuscire a trovare una casa è un incubo. Decisi di andare a Parigi dopo la laurea, e confermo che è molto più accessibile di Milano”.
Il piano di ristrutturazione
Poi, c’è il caso di Rocco Terramoccia, che sottolinea: “Al primo anno, ottenni la borsa di studio a Firenze, ero una matricola, quindi trovai subito una sistemazione”.
“Poi, il DSU presentò un piano di ristrutturazione, mettendo in difficoltà molti studenti, tra i quali anche io che persi la sistemazione, perché non venni più chiamato. Dovetti trovare autonomamente una nuova sistemazione, e per i borsisti diventa difficile”.
Secondo le statistiche, l’Italia rientra tra i paesi con i prezzi in aumento per i giovani studenti che cercano affitti nei pressi delle università.