Bonus nido, la scadenza da segnare o rischi di perdere i soldi

Il bonus nido è stato rinnovato anche per l’anno in corso. Per ottenere il rimborso si devono rispettare requisiti e scadenze, altrimenti si rischia di perdere il beneficio.

bonus nido asilo pubblico e privato
Bambinio che gioca al nido (Foto da Canva) – haircare.it

Il bonus asilo nido è l’unico sopravvissuto dalla strage dell’assegno unico. Tutti i bonus destinati alle famiglie sono stati eliminati, o meglio inglobati nell’AU. Con la conseguenza che con un solo accredito l’INPS ha destinato a tutte le famiglie quanto gli spetta per il mantenimento dei figli. Ad eccezione dell’asilo nido. È previsto anche per il 2023 un sostegno alle famiglie che devono sostenere le rette per asilo nido pubblico o privato. Il bonus è valido per i figli nati, adottati o in affidamento.

Per poter usufruire del beneficio deve essere compilata apposita domanda nel portale INPS, accedendo alla pagina personale attraverso le chiavi digitali Spid, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi. Nel caso in cui non si abbia troppa dimestichezza con il computer si può ovviare recandosi presso un Caf o un patronato.

Come compilare la domanda per il bonus nido

bonus nido come presentare la domanda
Matite colorate per bambini (Foto da Canva) – haircare.it

I dati che sono richiesti in fase di compilazione della domanda sono: Codice fiscale del richiedente; codice fiscale del minore che frequenta l’asilo nido; denominazione e partita Iva  dell’asilo nido; Iban intestato al richiedente. Un dettaglio, che dettaglio non è, riguarda il genitore che inoltra la domanda. Deve essere perentoriamente colui che paga la retta ed a cui sono intestate le fatture dell’asilo, pubblico o privato che sia. Inoltre una domanda incompleta non può far ottenere il rimborso previsto dal bonus. Di conseguenza, si devono compilare tutti i dati richiesti dall’INPS.

Fondamentale a tal fine allegare le fatture delle spese sostenute. In assenza di esse, non potrà essere certificata la cifra per il rimborso. La quota di bonus nido viene conteggiata anche a partire dall’ISEE del nucleo familiare. Di conseguenza, nel caso in cui fosse accreditata una cifra superiore al totale delle spese per l’anno in corso, è obbligatorio segnalarlo e restituire l’eccedenza rispetto a quanto accreditato.

Come di consueto ormai nella pubblica amministrazione, per snellire le pratiche burocratiche, buona parte delle dichiarazioni ufficiali avviene per autocertificazione. Si ricorda che in caso di dichiarazioni mendaci, dunque false, il soggetto è perseguibile penalmente per truffa ai danni dello Stato. Se non si è sicuri di qualche dato, basta non trasmettere la domanda e lasciarla in sospeso per il tempo necessario ad avere sotto mano la documentazione completa.

Rispettare le tempistiche

Il bonus nido, come la maggior parte dei benefici erogati da parte della pubblica amministrazione, è soggetto a modalità e tempistiche ben precise. Che se non vengono rispettate, possono vanificare il diritto a ricevere il beneficio. Ed il rimborso per le rette dell’asilo nido non è da meno. L’INPS spega che per presentare la domanda c’è tempo da fine febbraio 2023 entro il 31 dicembre 2023. Per allegare le fatture si ha maggior disponibilità di tempo:  entro il 31 luglio 2024. Se queste date vengono oltrepassate si rischia di perdere l’agevolazione.

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