Si sta diffondendo sempre di più una nuova truffa, nota anche come QRishing, che sfrutta i Qr code: in cosa consiste e come tutelarsi.
Con l’avvento di internet, degli smartphone, delle applicazioni, tra cui anche quelle per l’home banking, sono aumentate notevolmente le truffe che, con il passare degli anni, si sono evolute al passo della tecnologia. Negli ultimi mesi, sono cresciute le segnalazioni e le denunce di persone rimaste vittime di raggiri legati ad una particolare tecnologia: il Qr code.
Quest’ultimo non è nient’altro che un codice a barre bidimensionale che scansionato attraverso un dispositivo elettronico permette di aprire link o restituire all’utente informazioni o dati. I truffatori starebbero sfruttando questa tecnologia, ma in che modo? A lanciare l’allarme la Confconsumatori.
L’associazione Confconsumatori, alcuni mesi fa, ha voluto mettere in guardia relativamente ad una truffa che sarebbe stata già segnalata da numerose vittime. Si tratta del cosiddetto “QRishing”, un raggiro che sfrutta il Qr code, la tecnologia che ha sostituito i vecchi codici a barre permettendo all’utente di reperire informazioni e dati, ma anche di effettuare pagamenti semplicemente inquadrando questo codice con un dispositivo mobile.
Nel dettaglio, come spiega l’associazione a tutela dei consumatori, i malviventi sostituirebbero o modificherebbero i Qr code originali facendo sì che la vittima apra un link diverso da quello che si credeva inizialmente. A questo punto, i truffatori sarebbero in grado di sottrarre dati sensibili dal dispositivo dell’utente, tra cui quelle relative ai conti correnti o le carte di credito per poter sottrargli denaro.
I codici a barre bidimensionali vengono sostituiti mediante una piccola guaina trasparente che viene applicata su quelli originali quando si tratta di Qr code su insegne, tabelloni o riviste. Un’altra opzione è quella di generare Qr code da stampare su volantini o manifesti, magari utilizzando marchi di noti brand o offerte sconto che possano convincere la vittima a scansionarli. Sono numerose le truffe messe in atto con queste due ultime metodologie, una era stata segnalata qualche mese fa.
Confconsumatori ha anche fornito alcuni consigli per proteggersi da questi raggiri. In primo luogo, è importante controllare sempre nel dettaglio il Qr code e capire se possa avere una forma o delle barre anomale. Inoltre, non cliccare su link che ci accorgiamo non appartenere al brand in questione (spesso appaiono con link abbreviati), ma soprattutto evitare di inserire mai dati personali su quest’ultimi. Infine, evitare, quando richiesto, applicazioni da questi siti.