Calzedonia sempre più green ripulisce le spiagge d’Italia dalla plastica in collaborazione con il WWF: il loro impegno nella produzione
Anche quest’anno, dopo il successo dell’anno scorso, Calzedonia scende in campo per ripulire le spiagge italiane, in collaborazione con il WWF. Una missione per eliminare i rifiuti e le microplastiche che contaminano la fauna marina fino a comprometterla irreversibilmente.
Provenienti da tutta Europa gli oltre 300 dipendenti dell’azienda sempre più sostenibile, che parteciperanno alla salvaguardia del territorio, suddividendosi in team per un efficace setacciamento. L’invito è esteso anche ai clienti Calzedonia, che potranno prendere parte ai 100 appuntamenti organizzati dal WWF, il quale fornirà il kit necessario.
L’obiettivo dell’associazione ambientalista è ripulire 3 milioni di m2 di territorio, con l’apporto prezioso di Calzedonia, sempre più consapevole sull’impatto ambientale anche per quanto riguarda la produzione.
Calzedonia, l’impegno planet friendly
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L’iniziativa di Calzedonia, in collaborazione con il WWF, non è isolata e volta ai fini pubblicitari, ma il risultato di un impegno costante che inizia già dalla produzione dei tessuti. L’azienda utilizza infatti per il 60% energia rinnovabile, in costante potenziamento, e si schiera per il riciclo dei tessuti.
Un’iniziativa ormai collaudata, che se l’anno scorso vedeva il 24% del filato riutilizzato, quest’anno raggiunge il 31%. Un impegno che cresce di anno in anno, fino al progetto che inizierà nei punti vendita dal 13 maggio, dove verranno posizionati dei punti raccolta per costumi non più utilizzati, al fine di riciclarli per la produzione.
E mentre finanziano degli studi per rendere i costumi ancora più sostenibili, con il ricavato delle shopper in carta sostengono la piantumazione in Italia e all’estero. Una dimostrazione effettiva di come si possa coniugare profitto e sostenibilità, per un modello di business più consapevole, che possa ridurre l’impatto ambientale o addirittura apportare migliorie al territorio.
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Un impegno che se fosse adottata anche dalla parte del consumatore in una scelta più etica di acquisto, sarebbe un primo grande passo verso un’economia più circolare.