Naturali e ideali sia per le unghie che per l’ambiente, gli smalti vegani sono il nuovo trend per la Manicure Estate 2022. Quali comprare.
Già in commercio da un pò di tempo, gli smalti vegani sono di certo la scelta migliore per le nostre unghie, del tutto naturali e che strizzano un occhio anche alla sostenibilità, essendo sicuri per il pianeta.
Con formulazioni più delicate e meno aggressive quindi per il letto ungueale, questi smalti sostituiscono gli ingredienti di origine animale con delle soluzioni vegetali e sintetiche, e inoltre non contengono sostanze nocive come formaldeide e altro, tutte sostanze pericolose non solo per noi ma anche per il pianeta.
La resa e le prestazioni dello smalto invece, non corrono alcun rischio, garantendo un colore perfetto e una resa impeccabile.
E per chi invece è amante del semipermanente? Nessun problema, perchè questi smalti sono stati creati anche in versione semipermanente, per accontentare le esigenze di tutti.
Smalti vegani, le marche migliori
Tra le marche migliori di smalti vegani, troviamo sicuramente quelli di Néonail, ma anche Nailberry, Zoya, Licia Florio e Manucurist, alcuni acquistabili anche online.
In questi smalti troviamo all’interno solo ingredienti di origine vegetale, e senza sostanze nocive, e sono utilizzabili anche in gravidanza.
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Ad esempio, il marchio Zoya è sicuramente tra i più sicuri da utilizzare in gravidanza, il primo ad avere, già 30 anni fa, una formulazione toxic free e non contengono ne toluene, dibutilftalato, formaldeide, canfora ne resina di formaldeide, garantendo così un assoluta sicurezza per le donne in gravidanza.
Manucurist, vanta tra i suoi ingredienti la patata, la manioca, il mais e il cotone, ed è completamente vegan e cruelty free, così come Nailberry, famosissima negli UK.
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Insomma, una nuova rivoluzione, soprattutto per le donne in gravidanza, a cui fino a qualche anno fa era assolutamente proibito portare smalti, gel e semipermanenti sulle unghie.
Per riconoscere uno smalto vegano è importante leggere l’INCI riportato sull’etichetta, dove per identificarli viene usata l’aggettivo Free Formula, accompagnato poi con il numero di sostanze nocive che non contengono.
