Per rischio di contaminazione batterica, sono stati ritirati due lotti di questa marca d’acqua: attenzione ai rischi dell’assunzione
Un altro caso di rischio allerta alimentare colpisce i nostri supermercati, questa volta riguardante l’acqua in bottiglia. Per rischio contaminazione batterica sono stati ritirati due particolari lotti, con disposizione del Ministero della Salute.
I rischi possibili dell’assunzione comportano sintomi quali vomito, nausea, febbre, diarrea, sintomi che colpiscono gravemente soprattutto i soggetti più deboli, comportando in alcuni casi anche gravi conseguenze.
Per queste ragioni l’11 maggio sono stati divulgati i codici relativi ai lotti coinvolti, così da effettuare un controllo sui prodotti in possesso al fine di evitare pericoli. Scopri se ti trovi in questa condizione, e in attesa di accertamenti, evita i possibili rischi relativi all’assunzione.
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L’11 maggio il Ministero della Salute ha disposto il ritiro dai supermercati di questo famoso marchio d’acqua a causa di rischio contaminazione batterica. Si tratta dell’acqua Claudia, più specificatamente di alcuni lotti di effervescente naturale, che comprendono bottiglie da 1 litro e mezzo ma anche da mezzo litro.
Il batterio, che sarebbe responsabile della compromissione della vendita e assunzione dell’acqua Claudia, è lo Staphylococcus aereus. Comporta rischi dannosi per la salute, in particolar modo per soggetti più deboli, come bambini e anziani. I sintomi delle tossinfezioni alimentari da Staphylococcus aereus vanno da nausea e vomito, anche in formula grave, ma anche diarrea e dolori addominali, febbre e mal di testa.
Dovrebbero comparire circa dopo due ore l’assunzione, scompaiono nell’arco di 12 ore, ma potrebbero comportare conseguenze in caso di patologie pregresse. I lotti che sarebbero coinvolti nel rischio contaminazione sono le bottiglie d’acqua Claudia da un litro e mezzo L21111 con scadenza 21/04/2023, ma anche quelle da mezzo litro L21191 con scadenza 29/04/2023.
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In caso ci si dovesse trovare in possesso di questi prodotti, in vista di ulteriori analisi che accertino la contaminazione batterica effettiva o meno, sarebbe meglio non esporsi a rischi, evitando di assimilarla.